Le teorie infermieristiche differiscono a seconda di chi è il proponente. Variano anche nell’uso di diversi quadri teorici e nell’applicazione di scopi e obiettivi diversi. Alcune teorie si presentano sotto forma di modelli infermieristici, che vengono utilizzati dagli infermieri per svolgere le proprie cure assumendosi responsabilità e compiti.
Una delle primissime teorie infermieristiche è stata la Teoria Interpersonale nel 1952. Sviluppata dalla “madre dell’assistenza psichiatrica”, Hildegard Peplau, l’obiettivo della teoria è quello di costruire una comunicazione e un’interazione costanti tra il paziente e l’infermiera. Un paziente è definito come un individuo che tenta di ridurre le sue ansie. Gli infermieri che sviluppano una relazione con i loro pazienti possono aiutare ad alleviare le loro ansie provvedendo ai loro bisogni e offrendo loro compagnia. L’interazione può anche rendere più facile per l’infermiere capire come aiutare il paziente in modo efficace.
Nel 1960, Faye Abdellah propose un modello chiamato “21 problemi infermieristici”. Una delle teorie infermieristiche che ha creato un modello, 21 problemi infermieristici, viene utilizzata come guida per gli infermieri per apprendere come fornire il miglior nutrimento e trattamento a un paziente. Identificando quale dei 21 problemi descrive specificamente il paziente, l’infermiere diventa un risolutore di problemi il cui obiettivo è soddisfare i bisogni del paziente. Gli infermieri non cercano solo di curare la malattia, ma si prendono cura anche del paziente nel suo insieme. Un paziente, quindi, diventa “sano” quando tutti i suoi bisogni sono soddisfatti e non c’è segno di malattie presenti o in via di sviluppo.
Una delle teorie infermieristiche che ha discusso il concetto di “benessere totale” era la Teoria dei Sistemi. Betty Neuman è stata la sostenitrice di questa teoria nel 1972. La teoria afferma che un essere umano è un sistema funzionante nel suo insieme e tutte le sue “parti” sono interconnesse; uno colpisce l’altro. Per raggiungere l’equilibrio e il benessere, l’obiettivo principale della teoria è la riduzione dello stress. Attraverso interventi tempestivi, un’infermiera può aiutare un paziente a imparare a resistere, adattarsi e difendersi da eventuali fattori di stress.
Una delle principali responsabilità di un’infermiera è quella di “cura”, attorno alla quale Jean Watson ha costruito la sua teoria, la “Teoria della cura” nel 1979. Invece di un’azione guidata dalle emozioni, la “cura” è stata studiata sia come filosofia e la scienza, con Watson che combina elementi della medicina e delle pratiche occidentali e orientali. Watson ha visto la “cura” come un’azione che può essere definita in modo specifico, che ha portato ai suoi “10 fattori carati. Complessivamente, è compito dell’infermiera incoraggiare i pazienti ad avere uno stile di vita sano, aiutarli a riportare la loro salute e prevenire il ripetersi di malattie future. La maggior parte, se non tutte, le teorie infermieristiche si concentrano principalmente sul paziente e su come gli infermieri, attraverso metodi diversi, possono aiutarli.