Prende il nome dalla sua figura più nota, John Wesley (1703-1791), la teologia wesleyana è la teologia della Chiesa metodista. Wesley, che rimase nella Chiesa d’Inghilterra per tutta la vita, non intendeva creare una propria denominazione; tuttavia, problemi di teologia sistematica e pratica alla fine fecero sì che i suoi seguaci si staccassero dalla sua chiesa madre. Sebbene sia stata influenzata dalla teologia arminiana, la teologia wesleyana si distingue per la sua triplice visione della grazia e la sua preoccupazione pratica per la giustizia sociale.
La teologia wesleyana deriva dalla tradizione arminiana della soteriologia, o teologia della salvezza. Mentre i teologi calvinisti sostengono che le persone sono salvate per grazia irresistibile attraverso l’elezione divina, gli Arminiani sostengono che gli esseri umani sono in grado di accettare o rifiutare la grazia di Dio. I calvinisti credono che Dio abbia predestinato alcune persone – conosciute come gli eletti – ad essere salvate, mentre tutti gli altri sono condannati. L’Arminianesimo, d’altra parte, afferma che tutte le persone hanno la capacità di ricevere la grazia. Wesley ha ampliato questa teologia della grazia, presentando un modello di soteriologia in tre parti che consiste in grazia preveniente, grazia giustificante e grazia santificante, tutte donate gratuitamente da Dio e non possono essere guadagnate attraverso buone opere.
Preveniente significa “venire prima”. Secondo la teologia wesleyana, Dio estende questo tipo di grazia a tutte le persone prima che siano salvate. Senza la grazia preventiva, nessuno sarebbe in grado di raggiungere Dio da solo, ma l’esistenza di questo tipo di grazia consente alle persone di scegliere di accettare o negare Cristo. Ciò contrasta con la credenza calvinista che la salvezza è disponibile solo per gli eletti, che sono costretti ad accettarla.
La grazia giustificante è la grazia che viene data solo a coloro che scelgono di accettarla per fede. Nella visione wesleyana, questo è il tipo di grazia che permette a una persona di essere giustificata – o vista come santa – agli occhi di Dio. Solo coloro che accettano la grazia giustificante sono liberi dalla colpa del peccato e sono, quindi, in grado di avere la salvezza eterna.
L’opera della grazia santificante, secondo Wesley, è trasformare o rigenerare il credente nell’immagine di Cristo. Mentre la grazia giustificante viene data alla conversione come un evento unico, la grazia santificante opera durante il corso della vita del credente per rendere effettivamente il suo cuore e le sue azioni più simili a Cristo e santi. Pur riconoscendo che nessun essere umano può effettivamente essere perfetto, i wesleyani credono che la grazia santificante avvicini una persona a tale obiettivo.
Strettamente collegata a questa visione della grazia santificante è l’enfasi posta dalla teologia wesleyana sulle espressioni pratiche della fede. Man mano che il credente diventa più simile a Cristo, sarà sempre più interessato allo sviluppo della comunità spirituale e alla giustizia sociale. Questa convinzione nella connessione tra fede e opere ha spesso portato i metodisti a occuparsi di questioni come la riforma sanitaria, la riforma carceraria e i diritti umani.