Quali sono le origini della “Dodicesima notte” di Shakespeare?

La dodicesima notte di Shakespeare, o What You Will, è una delle commedie più famose del drammaturgo. La prima rappresentazione conosciuta dell’opera risale al febbraio 1602. La dodicesima notte attinge molto alla storia di Apollonio e Silla, un racconto breve che fa parte di un’opera più lunga, Riche, il suo addio alla professione militare di Barnabe Riche. Inoltre, il gioco incorpora una serie di temi basati sulle celebrazioni tradizionali della festa della dodicesima notte.

Nell’Inghilterra dei Tudor, la festa della dodicesima notte precedeva la festa dell’Epifania e segnava la fine dei dodici giorni di Natale. La sera del 5 gennaio, i festaioli hanno segnato la fine della stagione festiva con bevande e prelibatezze speciali. Giochi, musica e giochi erano una parte importante dei festeggiamenti.

Un elemento ricorrente nelle celebrazioni della dodicesima notte era l’inversione dell’ordine sociale. I festaioli si vestivano con abiti stravaganti, spesso in abiti non in linea con la loro posizione sociale. I servitori potevano assumere il ruolo di padroni mentre gli individui di alto rango agivano come servitori. Il caos dei festeggiamenti però non durò; alla fine della notte la società è tornata alla normalità.

Alcuni di questi temi compaiono nella commedia, che sembra essere stata scritta per essere rappresentata in questa festa. Ad esempio, Viola, l’eroina, si veste da uomo e viene scambiata per uno. Allo stesso modo, il servo sciocco Malvolio aspira a diventare un signore, vestendosi con abiti ridicoli per conquistare il cuore della bella nobildonna Olivia.

Oltre a questi temi, Shakespeare ha tratto elementi della trama del suo dramma dal racconto Apollonio e Silla, pubblicato da Barnabe Riche nel 1581. In questo racconto, Silla, una giovane donna, naufraga mentre insegue l’oggetto dei suoi affetti. Si veste con abiti maschili recuperati dal relitto, e viene scambiata per un uomo da una donna benestante che si innamora di lei.

Le somiglianze tra La dodicesima notte e il racconto di Apollonio e Silla continuano quando il fratello di Silla, Silvio, arriva in cerca di sua sorella, solo per essere scambiato per lei. Come nella commedia di Shakespeare, le conseguenze di questa identità sbagliata portano alla fine alla rivelazione dell’identità dei fratelli. Silla sposa Apollonio, Silvio sposa la ricca donna, e tutto è risolto. Lo scheletro della trama è molto simile a quello di Shakespeare.

La stessa storia di Apollonio e Silla attinge a una lunga tradizione di storie di scambio di identità risalenti al teatro romano. La commedia di Plauto The Maenachmi tratta allo stesso modo dello scambio di identità tra gemelli identici; era la fonte della commedia degli errori di Shakespeare. Riche ha tratto elementi sostanziali della sua trama da un’opera di questa tradizione, un’opera teatrale italiana chiamata Gl’Ingannati. È possibile che anche Shakespeare conoscesse quest’opera.