Il volume corrente, in parole povere, è la quantità di aria che viene spostata durante un’inalazione o un’espirazione standard, in altre parole, la quantità di aria inspirata durante un respiro normale. Esso, insieme a tutte le altre misure di capacità in fisiologia respiratoria, viene misurato utilizzando un dispositivo chiamato spirometro. Per comprendere veramente il volume corrente, tuttavia, è importante sviluppare una comprensione più approfondita della fisiologia respiratoria.
L’atto della respirazione funziona per scambiare l’aria usata dall’interno del corpo con aria nuova dall’esterno. L’aria nuova, densa di gas, viene quindi utilizzata per la respirazione. La respirazione, spesso erroneamente usata in modo intercambiabile con il termine respirazione, differisce in quanto si riferisce all’effettivo scambio di gas piuttosto che al movimento dell’aria.
La respirazione avviene a causa di un gradiente di pressione differenziale tra il corpo e l’atmosfera. Questo avviene fisiologicamente attraverso il muscolo diaframma situato alla base dei polmoni che si contrae. Si contrae e aumenta il volume polmonare, diminuendo quindi la pressione. Quando la pressione interna scende al di sotto della pressione esterna, l’aria fluisce nei polmoni fino a quando la pressione non viene equalizzata. Quest’aria viene poi utilizzata durante la respirazione, necessaria per sostenere la vita.
Se un individuo dovesse inspirare il più profondamente possibile, il volume d’aria trattenuto nei polmoni sarebbe chiamato capacità inspiratoria (IC). L’IC di una persona è composto dal volume corrente più il volume extra di aria, noto come volume di riserva inspiratorio. Il volume corrente è generalmente di circa 500 ml (16.9 once) ma può variare in base alle dimensioni del corpo e ad altre condizioni fisiche. Il volume di riserva può essere acquisito volontariamente da un’eccessiva contrazione del diaframma o può essere utilizzato durante lo stress fisiologico per favorire l’ottenimento di più ossigeno.
L’espirazione, simile all’inalazione, consiste nel volume corrente standard e nel potenziale di un volume di risoluzione espiratorio (ERV). L’ERV può essere pensato come la quantità di aria che viene espulsa dopo un respiro normale se dovessi espirare il più possibile. Un altro termine comunemente usato è capacità vitale (VC). VC è uguale al volume corrente più il volume di riserva espiratorio più il volume di riserva inspiratorio. VC viene utilizzato come misura del volume potenziale di aria che fluirebbe dentro e fuori i polmoni se fossero sollecitati alla massima capacità.
Altri termini relativi alla capacità polmonare sono volume residuo e capacità polmonare totale. Il volume residuo descrive qualsiasi volume polmonare che non favorisce la respirazione o lo scambio di gas, come lo spazio morto tra gli alveoli nei polmoni. L’aria può riempire questi spazi, ma non è in grado di essere utilizzata per funzioni fisiologicamente benefiche. La capacità polmonare totale, come suggerisce il nome, è la capacità vitale più il volume residuo.