È generalmente sicuro assumere un decongestionante durante la gravidanza dopo il primo trimestre, anche se è meglio ottenere prima l’approvazione di un medico. In teoria, un decongestionante potrebbe causare effetti negativi sul feto a causa della vasocostrizione, tuttavia, non esiste una chiara connessione mostrata negli studi. Un medico in genere raccomanderà un decongestionante spray nasale durante la gravidanza perché questi sono considerati il rischio più basso, sebbene l’uso debba essere ridotto al minimo. I decongestionanti pseudoefedrina e fenilefrina, più comunemente noti come Sudafed® e Sudafed PE®, sono generalmente considerati sicuri dopo il primo trimestre, anche se una donna incinta dovrebbe essere consapevole dei possibili effetti sul feto.
Un decongestionante provoca la costrizione dei vasi sanguigni nel corpo. Ciò include le arterie nell’utero, riducendo così l’afflusso di sangue al feto. In teoria, ciò potrebbe causare malformazioni e basso peso alla nascita del feto, sebbene gli studi non abbiano trovato alcuna prova chiara. L’assunzione di un decongestionante può anche aumentare la pressione sanguigna, che può essere dannosa sia per la madre che per il feto, soprattutto se la madre ha già la pressione alta. Sebbene l’uso conservativo di un decongestionante durante la gravidanza sia generalmente sicuro, si consiglia di consultare un medico prima dell’uso.
L’uso di uno spray nasale topico decongestionante durante la gravidanza, come la xilometazolina o l’ossimetazolina, è generalmente raccomandato rispetto a un farmaco orale a causa dei bassi rischi. Solo dal 5% al 10% circa del farmaco viene effettivamente assorbito nel flusso sanguigno e gli studi non hanno mostrato alcun aumento dei difetti alla nascita con l’uso di uno spray nasale decongestionante. Si consiglia di utilizzare lo spray solo per pochi giorni alla volta per evitare un uso eccessivo perché l’uso troppo frequente può causare un peggioramento dei sintomi o portare a una dipendenza.
La pseudoefedrina è un decongestionante orale che è spesso considerato sicuro dopo il primo trimestre in quanto non vi sono indicazioni di danni al feto in quel momento. È etichettato come farmaco di categoria B secondo la Food and Drug Administration degli Stati Uniti. Ciò significa che i test del farmaco sugli animali hanno mostrato pochi o nessun rischio per il feto, ma non ci sono stati studi sufficienti sugli esseri umani o gli studi non hanno confermato alcun rischio significativo per un feto umano.
Alcuni studi hanno dimostrato che la pseudoefedrina assunta durante il primo trimestre potrebbe causare gastroschisi, ovvero quando l’intestino del feto fuoriesce dal suo corpo. Altri studi, invece, hanno dimostrato che non c’è collegamento tra i due, quindi il rischio di assumere il decongestionante in gravidanza è considerato molto basso. Allo stesso modo, l’assunzione di fenilefrina durante il primo trimestre è probabilmente collegata a malformazioni minori del feto, sebbene non siano stati condotti studi sufficienti sull’uomo per confermare l’associazione.