Immagina il dilemma di un uomo timido mentre cerca di capire come dire a una donna che è interessato a lei, o la situazione difficile di una donna quando vuole deluderlo gentilmente. In epoca vittoriana, ognuno di loro avrebbe potuto far conoscere i propri pensieri e desideri senza dire una parola. Usando il linguaggio dei fiori, avrebbe potuto trasmettere il suo desiderio, e lei avrebbe potuto dirgli che voleva solo l’amicizia. A volte indicato come floriografia, il linguaggio vittoriano dei fiori ha conferito significati specifici a ciascun tipo di fiore e spesso ha anche assegnato significati diversi a vari colori all’interno di ciascuna famiglia di fiori.
Il portatore di un bouquet, chiamato tussie-mussie, è stato in grado di inviare un messaggio complicato scegliendo la giusta combinazione di simboli floreali o vegetali. Ad esempio, una rosa rossa nel linguaggio dei fiori trasmetterebbe la passione di un amante. Se abbinato all’edera finale e al pisello dolce, anche il bouquet avrebbe raccontato la fedeltà e la timidezza del portatore. Le rose rosa, d’altra parte, a volte significavano solo amicizia e i garofani gialli significavano un fermo rifiuto.
Un uomo che portava i girasoli stava dicendo alla sua donna: “Ti adoro”. Il dono dei fiori di ragno diceva: “Scappa con me”. Anche il modo in cui una donna ha ricevuto un dono floreale ha inviato un messaggio. Se la signora teneva il bouquet al petto, gli diceva, nel linguaggio dei fiori, che i suoi sentimenti erano molto meno ardenti. Se lo portava alle labbra, erano d’accordo.
Amore e amicizia non sono stati gli unici messaggi inviati. Anche gli insulti sono diventati una forma d’arte con il linguaggio dei fiori. Un uomo potrebbe aver offeso la virilità di un altro con un regalo di erba, implicando che il destinatario fosse omosessuale. L’invio di aglio avrebbe detto a qualcuno che il donatore pensava che il destinatario fosse malevolo. Un giglio arancione era riservato al nemico più odiato.
Sono stati pubblicati libri per spiegare il simbolismo floreale, ma non sempre sono stati d’accordo sul significato di un fiore, in particolare il narciso che alcuni collegano alla rinascita e altri alla morte. In alcuni dizionari di floriografia, le rose rosa significavano un amore segreto, ma in altri significavano amicizia. In un altro libro, le rose gialle simboleggiavano l’amicizia, rendendo importante per le coppie essere sicure di comunicare con lo stesso insieme di simboli.
Il linguaggio dei fiori era all’apice della popolarità durante l’era vittoriana, dal 1837 al 1901. Alcuni studiosi affermano che il linguaggio dei fiori risale ancora più indietro. I greci usavano una forma di floriografia, così come i turchi e poi i francesi. Persino William Shakespeare nell’Inghilterra elisabettiana faceva affidamento sul simbolismo dei fiori e delle erbe nelle sue commedie. Da lui sappiamo che “rosmarino significa ricordo”.