La tecnofobia può riferirsi a due diversi tipi di condizioni: paura della tecnologia o antagonismo verso gli sviluppi tecnologici. Nel primo caso, la tecnofobia può causare ansia e disagio quando un malato entra in contatto con la tecnologia, come i computer. Il secondo tipo di tecnofobo può nutrire sentimenti di ostilità verso i cambiamenti che la tecnologia ha introdotto nella società. La posizione opposta – l’amore per la tecnologia – è indicata come tecnofilia.
Il tipo di tecnofobia che fa sentire le persone a disagio con la tecnologia è uno sviluppo abbastanza recente, derivante dai progressi esponenziali fatti nel campo dalla fine del XX secolo. Inoltre, poiché la tecnologia ha influenzato quasi tutti gli aspetti della vita, dagli ambienti di lavoro all’istruzione alle attività del tempo libero, questi tecnofobi generalmente hanno difficoltà a liberarsene. Di conseguenza, la loro qualità di vita generale può essere influenzata negativamente. Ad esempio, una paura generale della tecnologia può creare ansia e frustrazione in quelle persone che hanno compiti che richiedono loro di interagire con la tecnologia che si sentono a disagio nell’usare. Prendersi del tempo per conoscere attentamente i cambiamenti tecnologici, leggere articoli della guida, guardare video istruttivi e intraprendere una formazione adeguata sono utili per ridurre la paura e la frustrazione tra i tecnofobi.
Quando la formazione non è sufficiente per aiutare qualcuno a superare la tecnofobia, la persona potrebbe soffrire di una paura irrazionale della tecnologia. In questi casi, la terapia può rivelarsi utile. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e l’ipnoterapia sono spesso utilizzate per trattare una varietà di condizioni mentali inclusa la tecnofobia. La terapia può essere utilizzata in connessione con l’addestramento alla desensibilizzazione.
La tecnofobia nel secondo senso – l’ostilità agli sviluppi tecnologici – esiste da molto tempo. Forse i primi tecnofobi identificati di questo tipo furono un gruppo di lavoratori britannici del XVIII secolo che distrussero le macchine tessili perché pensavano che le macchine avrebbero ridotto o eliminato la necessità di risorse umane. Si suppone che il termine Luddite, sinonimo di tecnofobo, provenga da Ned Ludd, uno dei lavoratori del gruppo.
Oggi, questo tipo di tecnofobo spesso condanna la quantità di tempo che le persone trascorrono con la tecnologia, che è vista come causa della distruzione delle relazioni sociali. Un tecnofobo di questo tipo potrebbe non vedere il valore di un computer come strumento educativo e potrebbe indicare le persone che sono dipendenti da Internet o dai videogiochi come esempi della distruzione che la tecnologia può provocare nella società. Al contrario, molti giovani di oggi sono neutrali nei confronti della tecnologia o, più comunemente, tecnofili.