Che cos’è il compromesso dei tre quinti?

Il compromesso dei tre quinti fu un accordo tra gli stati del sud e del nord raggiunto durante la Convenzione costituzionale del 1787 a Filadelfia, durante la quale fu stabilito il quadro di base degli Stati Uniti. In base a questo compromesso, solo i tre quinti della popolazione schiava venivano conteggiati ai fini della tassazione e della rappresentanza al Congresso. Contare gli schiavi come parte della popolazione piuttosto che come proprietà darebbe agli stati del sud una maggiore influenza politica.

Come tutti i compromessi, il compromesso dei tre quinti è iniziato come una disputa. La maggior parte degli stati del Nord non voleva affatto contare gli schiavi, sostenendo che avrebbero dovuto essere trattati come proprietà, dal momento che non avevano voti o altro potere. Gli stati meridionali, tuttavia, volevano considerare gli schiavi come persone in modo da ottenere una maggiore rappresentanza al Congresso, consolidando il loro potere politico. Il Nord resistette, temendo che il conteggio degli schiavi in ​​questo modo avrebbe aumentato i seggi congressuali ripartiti al Sud, rendendo così il Sud estremamente formidabile.

Alla fine, due rappresentanti, James Wilson e Roger Sherman, hanno trovato il compromesso dei tre quinti, progettato per soddisfare le richieste di entrambe le parti. Riconoscendo il desiderio del sud e volendo raggiungere gli stati del sud per incoraggiarli a ratificare, il compromesso dei tre quinti ha permesso al governo di contare parte della popolazione schiava, mentre dissipava i timori del nord sul potere del sud.

Naturalmente, anche molte persone negli stati del nord tenevano schiavi, ma la stragrande maggioranza degli schiavi in ​​America all’epoca lavorava nelle piantagioni del sud come braccianti agricoli. Con il compromesso dei tre quinti, i proprietari delle piantagioni del Sud ottennero un notevole potere politico, che utilizzarono per promuovere la propria agenda e i propri desideri politici.

Il linguaggio della Costituzione ha evitato di usare il termine “schiavi”, con il relativo testo che recita: “… sarà determinato sommando all’intero Numero delle Persone libere, comprese quelle obbligate al servizio per un periodo di anni, ed escludendo gli indiani non tassati , tre quinti di tutte le altre persone”. Alcune persone hanno suggerito che il linguaggio “tutte le altre persone” indicasse che gli autori della Costituzione si opponevano alla schiavitù e che desideravano stabilire un documento che fosse flessibile nel caso in cui la schiavitù fosse abolita. È più probabile, tuttavia, che la lingua sia stata progettata per dare spazio di manovra in modo che altri oltre agli schiavi potessero essere contati in questa definizione, dato che la schiavitù era diffusa e comunemente accettata dai Fondatori.