Che cos’è la terra sbiancante?

La terra sbiancante, spesso chiamata terra di fuller, è un tipo di argilla estratta in Asia, Inghilterra, India e Stati Uniti. Una volta ottenuta dalla terra, questa sostanza ricca di minerali viene lavorata e utilizzata per le sue proprietà assorbenti, sbiancanti e filtranti. Dopo l’uso industriale, la terra deve nuovamente subire una lavorazione in cui viene riciclata per il riutilizzo o resa sicura per lo smaltimento.

Le argille attapulgite, bentonite e montmorillonite sono le sostanze più comunemente presenti nelle terre sbiancanti, singolarmente o in combinazione. Allo stato grezzo, l’argilla contiene principalmente silice, seguita da alluminio. Questa argilla contiene comunemente anche ferro, magnesio e calcio. I depositi di argilla assomigliano al suolo e possono variare di colore dal camoscio o marrone chiaro al giallo o bianco puro. È altamente assorbente e in genere ha una sensazione liscia e grassa.

Sebbene possa essere utilizzato nel suo stato naturale, gli impianti di produzione comunemente sottopongono la terra sbiancante a lavaggio e riscaldamento per ridurre al minimo il contenuto di umidità ed eliminare i microrganismi. La terra viene quindi essiccata e gli impianti di trattamento polverizzano il prodotto finito in piccole particelle. La terra sbiancante attivata viene miscelata sotto forma di impasto liquido con acido cloridrico, solforico o altro. L’argilla risultante viene quindi sottoposta a un accurato lavaggio, asciugatura e macinazione.

I produttori vendono il prodotto finito in gradi, che differiscono per contenuto di umidità e dimensione delle particelle. Il contenuto di umidità può variare dal 6% al 12% e le particelle variano in dimensioni da 25 micron ai pezzi più grandi che hanno le stesse dimensioni di quelle comunemente osservate nella lettiera per gatti. L’argilla ha acquisito il nome di terra sbiancante per la sua capacità di rimuovere i pigmenti di colore da oli e altri prodotti chimici. Può anche rimuovere i colori comunemente associati a carotenoidi, clorofilla e feofitina.

L’argilla sbiancante ha anche la capacità di assorbire gli odori sgradevoli, compresi quelli prodotti da ammoniaca, zolfo e catrame. I produttori usano comunemente questo composto per filtrare le impurità dai prodotti petroliferi, che vanno dall’olio alimentare ai carburanti per jet. Combinate con l’acqua salata, queste argille di terra sono comunemente usate come lubrificante per la perforazione del petrolio. Alcuni produttori usano la sostanza argillosa anche come ingrediente nei prodotti di bellezza e l’attapulgite è un costituente di alcuni farmaci antidiarroici.

La proprietà assorbente della terra sbiancante fa sì che trattenga parte degli oli o dei prodotti chimici quando viene utilizzata come filtro. Queste sostanze possono avere caratteristiche infiammabili o comunque dannose, rendendo lo smaltimento un potenziale rischio per la sicurezza. Gli impianti di lavorazione prendono questo materiale usato, chiamato terra sbiancante esausta, lo mescolano con solventi, puliscono a vapore l’argilla e uniscono la terra con l’acido. La terra viene quindi sottoposta a ulteriore lavaggio, asciugatura e macinazione.