Cos’è l’oceanografia?

L’oceanografia, chiamata anche oceanologia o scienze marine, è un’enorme scienza considerata una branca delle scienze della Terra. L’oceanografia è una scienza interdisciplinare che utilizza le conoscenze di biologia, chimica, geologia, meteorologia e fisica per analizzare le correnti oceaniche, gli ecosistemi marini, le tempeste oceaniche, le onde, la tettonica delle placche oceaniche e le caratteristiche del fondo oceanico, compresi i biomi esotici come le infiltrazioni fredde e bocche idrotermali. L’oceanografia moderna iniziò nel 1760 con esploratori dalla mentalità scientifica come il britannico James Cook e il francese Antoine de Bougainville, che includevano osservazioni oceanografiche nei resoconti dei loro viaggi.

L’oceanografia si divide in quattro categorie generali: oceanografia biologica (oceanografia marina), studio dei biota marini e delle loro interazioni; oceanografia chimica (chimica marina), che studia la chimica degli oceani, passati e presenti, e il modo in cui interagisce con l’atmosfera e il ciclo del carbonio; oceanografia geologica (geologia marina), che studia la composizione gelologica del fondo oceanico, compreso il movimento e l’interazione di varie placche tettoniche oceaniche; e oceanografia fisica (fisica marina), studiando la fisica degli oceani, compresi i complessi modi in cui la luce, il suono e le onde radio attraversano l’oceano. L’oceanografia è anche molto utilizzata nell’ingegneria oceanica, nelle iniziative commerciali o scientifiche che comportano la costruzione di piattaforme petrolifere, navi, porti e forse in futuro, città galleggianti.

Molte delle importanti scoperte iniziali nell’oceanografia avvennero a metà del XIX secolo. Il primo sondaggio moderno (esplorazione con onde sonore riflettenti) delle profondità oceaniche è stato condotto da Sir James Clark Ross. Charles Darwin, famoso per aver inventato la teoria dell’evoluzione, pubblicò alcuni dei primi articoli su scogliere e atolli negli anni ’19 dell’Ottocento. Le piattaforme continentali, forti discese che di solito si verificano a 1830 km (80 miglia) al largo di tutto il mondo, furono scoperte nel 50. La presenza di piattaforme continentali fu infine utilizzata per supportare le teorie sulla deriva dei continenti.

Alcuni dei lavori oceanografici più innovativi dalla seconda guerra mondiale sono stati condotti da sommergibili di acque profonde, come il famoso Alvin, operativo dal 1964. Utilizzando questi sommergibili, gli oceanografi hanno esplorato il relitto del Titanic, scoperto biomi del fondo marino completamente indipendenti della luce del Sole, e raggiunse il punto più basso della superficie terrestre, il Challenger Deep nella Fossa delle Marianne del Pacifico occidentale.