Che cos’è un eudiometro?

Un eudiometro è uno strumento utilizzato per misurare la variazione di volume dei gas. Le prime incarnazioni avevano lo scopo di misurare la quantità di ossigeno nell’atmosfera. Realizzato in vetro, l’eudiometro ha tipicamente una forma a tubo allungato con una scala di misurazione, simile a un barometro o un termometro.
Ogni eudiometro ha un’estremità chiusa, con l’altra estremità aperta per il riempimento d’acqua. Di solito è immerso in un contenitore d’acqua, con l’estremità chiusa rivolta verso l’alto. Quando si verifica l’immersione, un campione di gas entra nello strumento. Questo crea una scintilla elettrica tra i due fili sigillati nell’eudiometro e consente una graduazione al suo interno per misurare la variazione del volume del gas. Alcuni utenti dello strumento si affidano al mercurio per l’immersione anziché all’acqua.

L’eudiometro è più comunemente fabbricato come cilindro graduato. Ciò significa che assomiglia a un contenitore di vetro con segni di misurazione ai lati. L’eudiometro è solitamente disponibile in intervalli di scala di misurazione da 50 a 100 millilitri (mL) o in grammi. La forma a cilindro graduato è entrata in uso per la prima volta a metà del XX secolo e da allora è stato il tipo più popolare di eudiometro.

Sebbene il cilindro alto e stretto sia la forma più comune, l’eudiometro è disponibile in altre forme. Alcuni sono a forma di U, con un’estremità leggermente più lunga dell’altra. Sono presenti anche cilindri a forma di T, caratterizzati da piccoli bracci troncati.
Il termine “eudiometro” è di origine greco-romana. “Eu” significa “buono” e “dio” significa Dio. L’ultima parte è un riferimento alla residenza di Dio come nell’atmosfera, nei cieli o nel cielo. La parte “metro” indica la misurazione.

La prima menzione di un eudiometro risale al 1777, quando il fisico italiano Alessandro Volta scrisse nelle sue lettere di un dispositivo da laboratorio in grado di misurare la qualità dell’aria. L’invenzione dello strumento, tuttavia, è spesso attribuita a un altro fisico italiano, Marsilio Landriani, che descrisse lo strumento in una pubblicazione del 1885 intitolata Ricerche fisiche intorno alla salubrità dell’aria. Ha teorizzato che l’aria può essere analizzata chimicamente e che i gas nell’atmosfera possono essere isolati utilizzando un dispositivo di laboratorio.

L’inglese Joseph Priestley ha preceduto entrambi gli uomini utilizzando uno strumento per scoprire gas come l’ammoniaca, l’acido cloridrico e l’ossigeno. Lo strumento che ha usato, tuttavia, è stato descritto come un trogolo pneumatico.