Cos’è Tmesis?

Il termine “tmesis” descrive la pratica di dividere una parola o una frase in due parti e mettere un’altra parola nel mezzo. Il termine deriva da una radice greca che significa “tagliare” e descrive la separazione delle due parti della parola o frase. In tmesis, la parola inserita modifica l’originale, aggiungendo enfasi o chiarendo la frase.

In inglese, una delle forme più comuni di tmesis coinvolge i verbi frasali. Un verbo frasale è una combinazione di un verbo e una preposizione che conferisce al verbo un significato completamente nuovo: “buttare” e “vomitare”, ad esempio, hanno significati completamente diversi, così come “girare” e “spegnere”. Una parola può essere inserita nel mezzo di un verbo frasale e permettergli comunque di mantenere il suo significato, come nel caso di “spegni”. “Spegni la radio” mantiene il significato di quel verbo frasale. Con alcuni verbi frasali, questo tipo di tmesis è facoltativo – “spegni la radio” e “spegni la radio” significano la stessa cosa – ma in altri casi è richiesto. Ad esempio, “vai e zitti Steve” ha senso in inglese, mentre “vai e zitto Steve” ha un significato ambiguo.

Un’altra forma di tmesis inglese è l’inserimento di un modificatore, chiamato infisso, nel mezzo di una parola. Esempi di questo tipo di utilizzo sono spesso imprecazioni usate per enfatizzare la parola originale o per darle un impatto comico. Ad esempio, in inglese britannico o australiano, “assolutamente” può diventare “abso-bloody-lutely” se è richiesta ulteriore enfasi, mentre gli usi americani includono “guaran-damn-tee” e altri meno ripetibili. In alcuni casi, il significato esatto dell’inserimento può essere poco chiaro, come nell’americanismo rustico “all’antica”. Questo tipo di tmesi può anche servire a dare alla parola un’enfasi un po’ assurda, come fa per un personaggio della serie televisiva americana I Simpson; un irritante vicino, Ned Flanders, inserisce “diddly” nelle parole, creando composti come “hi-diddly-ho” o “scrum-diddly-icious”.

Tmesis è una caratteristica comune nell’inglese australiano, dove a volte è conosciuta come “tumbarumba”. Tumbarumba è il nome di una piccola cittadina del New South Wales. L’uso di “tumbarumba” per descrivere tmesis potrebbe derivare dall’umorista australiano John O’Grady, che ha preso in giro la pratica di inserire “bloody” nelle frasi ove possibile nella sua poesia “The Integrated Adjective”. La poesia include versi come “Ho quarantasette sanguinosi, e questo è buono e’-sanguinante-niente” e termina con il verso “su a Tumba-bloody-rumba, shootin’ kanga-bloody-roos”.