Il termine Apocrifi è usato per descrivere testi di dubbia paternità o autenticità. Il termine è più spesso usato nel contesto delle scritture giudaico-cristiane non canonizzate che sono state escluse dalla Bibbia. Di conseguenza, tali testi apocrifi non sono generalmente riconosciuti dalle Chiese cattolica romana, ortodossa e protestante tra i vangeli degli apostoli inclusi nella Bibbia. Tuttavia, la Chiesa ortodossa etiope in precedenza aveva incorporato vari testi apocrifi nel canone del Nuovo Testamento.
La tradizione gnostica incorporava gli Apocrifi del Nuovo Testamento, o Vangeli gnostici, nei loro insegnamenti esoterici e interpretazioni allegoriche. I principali apocrifi del Nuovo Testamento sono il Vangelo di Tommaso, il Vangelo di Maria, il Vangelo della verità, il Vangelo di Filippo e il Vangelo di Giuda, scoperto negli anni ‘1970 e ricostruito nel 2006.
Alcune rivelazioni negli apocrifi del Nuovo Testamento, in particolare riguardo alla natura di Gesù Cristo, sembrano contraddire le credenze tradizionalmente sostenute che derivano dagli insegnamenti del Nuovo Testamento, e sono state quindi oggetto di controversie. Nel Vangelo di Filippo, ad esempio, l’affermazione che Cristo amava Maria Maddalena “più dei discepoli, [e la baciava]” implica che lui e Maria Maddalena fossero coinvolti romanticamente – una teoria che fa eco nel libro popolare e film, Il Codice Da Vinci. Inoltre, il Vangelo di Tommaso sembra antitetico alla credenza cristiana comune in una risurrezione corporea e il Vangelo della verità suggerisce che la conoscenza, piuttosto che il pentimento, è la via per la salvezza.
Nel 2006, il Vaticano ha rilasciato una dichiarazione pubblica riguardante la traduzione preliminare del Vangelo di Giuda, completata all’inizio di quell’anno dalla National Geographic Society. Il Vangelo appena ricostruito suggerisce che l’apostolo Giuda Iscariota non tradì Cristo consegnandolo alle autorità del Tempio di Gerusalemme e di conseguenza a Ponzio Pilato, ma in realtà obbedì a una richiesta diretta di Cristo in tal senso. Papa Benedetto XVI ha sostenuto che Giuda ha mostrato “un aperto rifiuto dell’amore di Dio” e “visto Gesù in termini di potere e successo: i suoi unici veri interessi erano il suo potere e il suo successo, non c’era amore coinvolto. Era un uomo avido: il denaro era più importante della comunione con Gesù; il denaro è venuto prima di Dio e del suo amore”.
Oltre ad alcuni testi biblici, anche la letteratura di noti autori è stata considerata apocrifa, come gli apocrifi di Shakespeare. Sebbene questo gruppo di opere sia spesso attribuito al poeta e drammaturgo inglese William Shakespeare, la loro vera paternità rimane discutibile, a causa del fatto che sono state escluse dal First Folio di Shakespeare e sembrano divergere dallo stile di Shakespeare. Mentre alcuni ipotizzano che Shakespeare possa aver scritto le commedie in collaborazione con qualcun altro o aver contribuito alla loro modifica, altri affermano che le poesie sono interamente scritte da un autore sconosciuto. L’aneddoto di George Washington e del ciliegio, raccontato dallo stampatore e scrittore americano Parson Weems, è un altro esempio di letteratura apocrifa. Oggi, la storia è ampiamente considerata un’invenzione a scopo di lucro o semplicemente per glorificare Washington.