La teologia riformata affonda le sue radici nella Riforma nel XVI secolo, quando i teologi si staccarono dalla Chiesa cattolica romana nelle credenze dottrinali. È caratterizzato da uno studio serio delle Scritture e Giovanni Calvino è spesso considerato uno dei primi teologi più importanti del movimento. I seguaci della teologia riformata cercano di comprendere le implicazioni della Bibbia sulla loro vita e sul loro rapporto con Dio. I cristiani riformati credono che la Bibbia sia la parola ispirata di Dio e che sia sufficiente per tutta la vita. Credono anche che Dio sia sovrano in tutte le cose, inclusa la salvezza. Molti degli importanti principi e credenze della teologia riformata sono contenuti nella confessione di fede di Westminster, scritta nel 16. Questa era la principale forma di teologia praticata dai puritani.
Le dottrine della grazia sono un elemento importante della teologia riformata. A volte indicate come Calvinismo, queste cinque dottrine sono totale depravazione, elezione incondizionata, espiazione limitata, grazia irresistibile e perseveranza dei santi. La depravazione totale si riferisce alla caduta dell’umanità nel Giardino dell’Eden, mentre l’elezione incondizionata si riferisce alla salvezza di Dio degli individui che Egli sceglie. L’espiazione si riferisce a Gesù Cristo che paga per i peccati degli eletti alla crocifissione, e la dottrina della grazia irresistibile sostiene che una volta che Dio cambia il cuore di una persona, quella persona non è in grado di resistere alla chiamata del Vangelo. La dottrina finale insegna che una volta che una persona è stata salvata da Dio, Dio dà a quella persona la forza di perseverare nella fede.
I cristiani che seguono la teologia riformata spesso danno molta importanza allo studio della Bibbia. Credono che le Scritture detengano la parola autorevole di Dio, e quindi ne seguono i comandi come possono. Una delle aree principali in cui i riformatori originali ruppero con la Chiesa cattolica romana era la convinzione che ai cristiani dovesse essere permesso di leggere la Bibbia da soli. Ciò ha portato alla traduzione della Bibbia in altre lingue oltre al latino in modo che la persona comune potesse accedervi.
I cristiani riformati credono anche che Dio governi su tutto ciò che ha creato. Questa dottrina è spesso indicata come la sovranità di Dio. È caratterizzato dalla convinzione che Dio ha il controllo sugli eventi ed è attivo nel mondo e in ogni aspetto della vita delle persone di oggi. La teologia riformata sottolinea anche la necessità di diffondere il Vangelo in tutto il mondo e di compiere atti di ministero, come nutrire gli affamati.