Che cos’è un’ombra?

Uno shadoof è uno strumento di irrigazione meccanico che è stato sviluppato per la prima volta in una parte dell’Asia occidentale chiamata Mezzaluna Fertile più di 4,000 anni fa. È ancora utilizzato per attingere acqua in molte parti del mondo che non hanno un facile accesso alle pompe dell’acqua elettriche. Questo strumento è anche conosciuto come shaduf, dhenkli, picottah, swape o counterpoise-lift.
In molti modi, uno shadoof assomiglia a un’altalena. Un palo robusto, spesso realizzato in legno o bambù, è sospeso su una struttura verticale in modo che il fulcro si trovi a circa un quinto della sua lunghezza. Un contrappeso pesante fatto di rocce e detriti in un secchio, cesto o pelle di animale è sospeso dal lato corto del palo, e una corda e un secchio sono legati all’estremità del lato lungo. La leva esercitata dalla lunghezza del palo consente all’operatore di tirare verso il basso la fune per sollevare il peso e riempire un secchio d’acqua, e il contrappeso riporta su il secchio pieno. Un movimento oscillante dolce e ritmico scarica l’acqua dal secchio in un canale di irrigazione o canale vicino all’estremità lunga dell’ombra.

Uno shadoof viene utilizzato solo per pompare acqua di superficie, poiché la lunghezza del suo processo meccanico non gli consente di sollevare l’acqua da una profondità maggiore di circa 10 piedi (circa 3 m). Sebbene sia limitato nella profondità a cui può accedere, è in grado di pompare un volume notevolmente grande, fino a circa mezzo gallone (circa 2 litri) al secondo. In India, la carenza di ombre nel pompaggio dalle profondità è stata aggirata da un’innovazione nota come picottah o dhenkli, in cui diverse ombre sono montate in serie, una sopra l’altra. Ciò consente di sollevare l’acqua a un’altezza considerevole da parte della manodopera con solo una minima perdita di efficienza.

Si ritiene che l’invenzione dello shadoof abbia rivoluzionato l’agricoltura nel mondo antico migliorando drasticamente l’efficienza dell’irrigazione su piccola scala. La sua importanza era così grande nella Mezzaluna Fertile che l’immagine di uno shadoof era impressa su un sigillo Sargonid risalente al 2000 aC Alcuni archeologi ritengono che antiche civiltà con conoscenza dello shadoof, come gli egiziani, i sumeri e i babilonesi, potrebbero averli usati per spostare gli immensi blocchi utilizzati nella costruzione dei loro monumenti. Nonostante l’età della tecnologia, la sua costruzione economica e la sua capacità di essere azionata a mano hanno portato all’utilizzo in remote fattorie indiane ed egiziane anche nel 21° secolo.