Come funziona il senso del tatto?

Il tatto è in realtà una combinazione di vari sensi somatici, comprese le sensazioni di temperatura, pressione e dolore; sensi cinestetici che danno all’uomo una concezione del proprio corpo nello spazio (propriocezione); e sensi viscerali, come mal di stomaco o nausea. Le informazioni provenienti da questi sensi vengono elaborate nel giro postcentrale, che corrisponde approssimativamente all’area centrale superiore del cervello. Il giro postcentrale, o parti di esso, sono spesso indicati come la corteccia somatosensoriale primaria e quest’area riceve informazioni di input sensoriali più dirette rispetto a qualsiasi altra nel cervello.

Insieme all’olfatto, il tatto è uno degli apparati sensoriali più primitivi e universali del regno della vita. Quasi tutti gli animali lo usano per navigare in ambienti complessi, valutare i loro immediati dintorni e rilevare la presenza di cibo.

Negli esseri umani, gran parte della corteccia somatosensoriale è dedicata all’elaborazione dei segnali dalle mani e dal viso – circa il 90%. La sensazione in questi “punti caldi sensoriali” è corrispondentemente sensibile e ad alta risoluzione. Un palmo può rilevare la presenza di un oggetto che pesa solo una frazione di grammo. La pelle glabra o glabra contiene i recettori più fini, chiamati meccanocettori, e traducono la forza fisica in impulsi nervosi. I quattro principali meccanocettori nelle aree della pelle glabre sono i corpuscoli di Pacini, i corpuscoli di Meissner, i dischi di Merkel e i corpuscoli di Ruffini.

Diversi meccanocettori sono specializzati per rilevare diverse sensazioni tattili e possono essere trovati a una varietà di diverse profondità nella pelle. Alcuni meccanocettori, come il copulscolo paciniano, che rileva la pressione profonda e le vibrazioni ad alta frequenza, sono grandi fino a 0.039 pollici (1 mm). I corpuscoli di Meissner, responsabili delle sensazioni luminose, sono circa 20 volte più piccoli e si trovano molto più vicini alla superficie della pelle.

Le terminazioni nervose libere, il tipo più comune di recettore cutaneo, hanno dimensioni cellulari e svolgono la maggior parte del lavoro del sistema somatosensoriale. Il metodo di utilizzo di una terminazione nervosa libera per la ricezione del tocco è evolutivamente molto antico: il principio di base non è cambiato da quando le forme più primitive di vita multicellulare sono emerse circa 600 milioni di anni fa.