Una palla da biliardo è una palla colorata usata per giocare al gioco della stecca da biliardo. In passato, erano scolpiti in legno, che non reggeva bene durante più partite. Oggi le sfere vengono colate da resine artificiali, quindi ulteriormente levigate e lucidate a macchina
I due tipi più comuni di resina utilizzati per le palle da gioco sono fenolica e poliestere. La resina fenolica viene utilizzata in palline di qualità superiore perché è resistente a scheggiature e graffi e mantiene facilmente una lucidatura. Le palline vengono create colando la resina nella forma desiderata.
I getti vengono realizzati riscaldando la resina liquida e versandola in stampi in lattice flessibile. Altre volte, il lattice liquido verrà iniettato con la forza nello stampo, il che garantisce che non si formeranno bolle d’aria e che l’oggetto sarà completamente colato. La forma degli stampi determina quindi i passaggi necessari per finire la palla da biliardo. Alcuni stampini sono fatti per fondere una palla alla volta e staccarsi come il guscio di un uovo sodo, mentre altri formeranno una “catena” di palline. Le sfere vengono quindi frantumate e ulteriormente levigate da torni meccanici.
Molti oggetti in resina vengono dipinti e verniciati dopo essere usciti dallo stampo. Tuttavia, le palle da biliardo spesso subiscono un pestaggio per essere state urtate contro le stecche, il tavolo e l’una contro l’altra nel corso di una partita. Per questo motivo, la resina liquida è spesso pre-colorata in modo che non compaiano piccole abrasioni alle palline dopo la loro creazione.
Anche se la resina è un metodo di lancio molto preciso, le palle da biliardo variano leggermente in peso. Al termine, le palline verranno pesate e abbinate in gruppi dei pesi più simili. Saluc, un’azienda belga che produce palle da biliardo dagli anni ‘1960, fa ancora controllare manualmente ogni palla prima che esca dalla fabbrica.
Il materiale utilizzato per realizzare le palle da biliardo ha avuto una lunga evoluzione. In origine, le palle da biliardo erano scolpite nel legno, che non sempre resisteva all’usura del gioco. Più o meno nello stesso periodo, i produttori stavano cercando un materiale alternativo con cui produrre palle da biliardo, che venivano poi tornite a mano da zanne di elefante stagionate. Fu offerto un premio allo scienziato che potesse inventare un materiale alternativo e nacque la celluloide.
Dopo il successo della celluloide, sono state sviluppate la bachelite e altre plastiche, per finire con le resine che sono ancora utilizzate per creare molti dei prodotti che usiamo oggi. Alcuni storici sostengono che la ricerca di un materiale alternativo per le palle da biliardo sia stato l’inizio dell’invenzione della plastica moderna.