Cosa significa “Homo Sacer”?

La frase “homo sacer” deriva dal latino e si traduce in inglese come uomo “benedetto” o “maledetto”. Anticamente questa designazione aveva una connotazione sia positiva che negativa, sebbene l’aspetto negativo prevalesse su quello positivo. L’homo sacer è un individuo a parte. In termini classici, nel suo tempo di origine, il termine si riferiva a qualcuno che era soggetto a determinate regole uniche; non avevano la stessa protezione dai danni di un normale cittadino. La consuetudine di nominare questi individui, che più in generale potrebbero essere chiamati paria, continuò fino al tempo dell’attuazione dell’habeas corpus in Inghilterra nel XVII secolo.

Gli storici discutono se la Magna Carta, un documento legale completo che ha fornito le basi per sistemi giudiziari più moderni, includesse il “seme” dell’habeas corpus. L’habeas corpus, un’idea giuridica entrata a far parte di vari ordinamenti in quel periodo, prevede il divieto della detenzione illegale e il diritto al processo per coloro che sono considerati criminali. Mette una protezione più ampia su ogni cittadino umano di una nazione o di una regione, rendendo la designazione di un homo sacer piuttosto obsoleta.

In una svolta sorprendente su questa idea giuridica classica, alcuni hanno sostenuto che le recenti dispute legali in realtà rilanciano l’idea dell’homo sacer come immeritevole degli stessi diritti degli altri, quando si tratta di un processo equo e di una rappresentanza, nonché di protezione dall’immediato Morte. Molti esperti ritengono che la terza Convenzione di Ginevra, istituita nel XX secolo, neghi l’idea di utilizzare una difesa dell’homo sacer per la morte o l’ingiusta detenzione di un individuo. Stando così le cose, altri esperti legali rivolgono i loro occhi a una situazione unica riguardante la “guerra al terrore” del 21° secolo, in cui il principio dell’homo sacer può essere presente in una certa misura negli sforzi per legalizzare alcuni tipi di detenzione, interrogatorio.

Gli esperti che contemplano il termine “combattente illegale” nel 21° secolo sottolineano che questo ruolo, così come elaborato dagli avvocati occidentali, ripristina alcuni degli aspetti chiave che si applicavano all’homo sacer classico. Il combattente illegittimo, in altre parole, è contrassegnato come immeritevole di alcuni diritti previsti dalla Convenzione di Ginevra. Le controversie che ne derivano continueranno sicuramente, dove l’ampio disaccordo sulla legalità dei moderni scenari di “prigioniero di guerra” agita le nazioni coinvolte nella più grande guerra al terrorismo, e i professionisti legali discutono a favore e contro varie pratiche, usando idee come homo sacer, la Convenzione di Ginevra , e habeas corpus come fondamenta.