In termini legali, il risarcimento generale si riferisce a qualsiasi tipo di risarcimento che si cerca in una causa, ma non è legato a nessun tipo di aspetto specifico della causa stessa. A volte indicato come dolore e sofferenza, questo tipo di risarcimento è spesso legato a situazioni in cui è alquanto difficile determinare l’entità del danno che sia appropriato, o anche se la situazione giustifica la concessione di un risarcimento generale. Con la maggior parte dei sistemi giudiziari di tutto il mondo che riconoscono il concetto di risarcimento per fattori come il dolore emotivo, la perdita di reputazione o altri beni immateriali, spetta al giudice che ascolta il caso determinare se i danni generali sono appropriati.
Poiché i sistemi giuridici nei vari paesi sono diversi, il risarcimento che sarebbe classificato come danno generale in uno potrebbe non godere dello stesso status in un’altra nazione. Ad esempio, alcuni paesi hanno statuti legali specifici che riguardano il dolore e la sofferenza causati dal dolore e dalle lesioni fisiche in corso, inclusa la deturpazione. Altri riterrebbero che ciò rientri maggiormente nella categoria dei danni generali e risarciscano di conseguenza.
La valutazione del danno generale si basa sul presupposto che il risarcimento richiesto dall’attore in una causa può essere dimostrato che si è verificato, ma non è correlato ad alcuna altra classe o categoria di danni definita dalle leggi del paese. Se è possibile provare in modo soddisfacente per il giudice adito che l’attore ha effettivamente diritto a una sorta di risarcimento, spetta allora al giudice determinare quale importo sarebbe appropriato. Mentre il consulente legale per l’attore può certamente raccomandare una cifra, e normalmente lo fa nei documenti depositati presso il tribunale, il giudice è responsabile della determinazione finale. Nella maggior parte delle giurisdizioni, il giudice è vincolato da eventuali linee guida messe in atto dalla giurisdizione, oltre a utilizzare il proprio giudizio per determinare l’ampiezza e la profondità degli eventi che circondano i danni.
Troppo spesso, i contendenti presumono di poter richiedere danni generali senza alcuna prova reale di aver subito un qualche tipo di perdita a seguito delle azioni del convenuto. Ci sono quelli che hanno l’idea errata che se il convenuto ha creato situazioni in cui l’attore era angosciato, ma per il resto era in grado di funzionare normalmente, è ancora probabile che si applichi il risarcimento generale. A meno che non vengano presentate al giudice prove che dimostrino che si è verificata una certa quantità di perdita, le possibilità di ottenere un risarcimento generale sono estremamente ridotte.