I saprofiti sono organismi viventi che si nutrono di materia organica morta. Sono considerati estremamente importanti nella biologia del suolo, poiché scompongono la materia organica morta e in decomposizione in sostanze semplici che possono essere assorbite e riciclate dalle piante. Il termine è solitamente usato per riferirsi a funghi o batteri saprofiti.
Nella rigorosa definizione botanica, il termine “saprofita” è un termine improprio. “Fite” indica una pianta e batteri e funghi non sono classificati come piante. Alcune piante superiori come alcuni tipi di orchidee e una famiglia di piante da fiore chiamate monotropi un tempo erano incluse in questa categoria, perché non usano la fotosintesi per produrre sostanze nutritive, quindi si credeva che estraessero sostanze nutritive dalla materia organica morta. È ormai noto che questi tipi di piante sono in realtà parassiti che si nutrono di funghi viventi. Pertanto, non sono note vere piante saprofite.
I saprofiti sono caratterizzati dall’utilizzo di un particolare tipo di meccanismo di digestione, chiamato digestione extracellulare. Questo processo comporta la secrezione di sostanze digestive nell’ambiente circostante, dove scompongono la materia organica in sostanze semplici. I nutrienti risultanti vengono quindi assorbiti direttamente attraverso le membrane delle cellule dell’organismo e metabolizzati.
Nella nutrizione saprofita, le principali classi di materia che vengono scomposte sono proteine, grassi e amidi. Le proteine vengono digerite in amminoacidi. I grassi vengono scomposti in glicerolo e acidi grassi. Gli amidi vengono digeriti in zuccheri semplici. Tutte le sostanze risultanti sono quindi di dimensioni molecolari sufficientemente piccole da poter essere trasportate attraverso le membrane cellulari.
Sono necessarie condizioni adeguate per la crescita ottimale dei comuni tipi di saprofiti. Ci deve essere acqua sufficiente nel suolo o nell’ambiente circostante. Di solito deve essere presente ossigeno, poiché la maggior parte non può crescere in condizioni anaerobiche. L’acidità del suolo o dell’ambiente di solito deve essere neutra o leggermente acida, poiché la maggior parte di questi organismi non prospera in condizioni alcaline.
Alcuni dei più comuni includono alcuni tipi di funghi saprofiti, come quelli delle famiglie di Rhizopus e Mucor. Questi funghi hanno tipicamente una vasta rete di ife, simili a minuscole radici, che crescono attraverso il terreno o attraverso il legno morto o altra materia organica. Crescono in una rete chiamata micelio. Ciò consente al fungo di penetrare completamente nella materia organica locale, all’interno della quale le ife secernono enzimi digestivi e assorbono i nutrienti risultanti.