Il virus dell’immunodeficienza umana (HIV) è un retrovirus che attacca le cellule T del sistema immunitario. Se lasciata scorrere senza controllo attraverso il corpo, l’infezione da HIV porta tipicamente alla sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), una condizione che è fatale senza trattamento. Il virus è stato identificato per la prima volta negli anni ‘1980 ed era conosciuto con una serie di nomi alternativi tra cui il virus T-linfotropico umano-III (HTLV-III), il virus associato alla linfoadenopatia (LAV) e il retrovirus associato all’AIDS (ARV). A partire dal 2008, non esiste una cura per questa infezione.
L’infezione da HIV si verifica a seguito del contatto con fluidi corporei come sangue, sperma, secrezioni vaginali e latte materno. La saliva non sembra trasportare il virus, anche se se ci sono ferite all’interno della bocca, può essere presente la saliva. Una volta che l’HIV entra nel corpo, il retrovirus dirotta le cellule T, costringendole a produrre replicazioni e trasportando il virus in tutto il corpo. Come altri retrovirus, l’HIV trasporta il suo materiale genetico nell’RNA, piuttosto che nel DNA.
Dirottando le cellule T, l’HIV rende queste cellule non disponibili per il sistema immunitario. Di conseguenza, il virus indebolisce il sistema immunitario, mettendo il paziente a rischio di sviluppare un’infezione opportunistica. Se un paziente infetto dal virus sviluppa un’infezione opportunistica, gli viene diagnosticata la sindrome da immunodeficienza acquisita. La differenza tra HIV e AIDS è che l’HIV è un virus, mentre l’AIDS è un insieme di infezioni e sintomi causati dall’infezione.
Il rischio di infezione da HIV può essere notevolmente ridotto o prevenuto prestando attenzione in situazioni in cui possono essere scambiati fluidi corporei. L’uso di una barriera protettiva durante il contatto sessuale è altamente raccomandato, così come indossare guanti in ambienti in cui potrebbe essere presente sangue, come un incidente d’auto.
Un esame del sangue può essere utilizzato per verificare la presenza di HIV nel corpo. Molti medici usano tamponi sulla guancia per i test, in una tecnica meno invasiva di un esame del sangue. Si consiglia vivamente di eseguire test regolari, in modo che il virus possa essere catturato in anticipo. Con l’uso di alcuni farmaci, l’espressione dell’HIV nell’organismo può essere inibita, rallentando o prevenendo lo sviluppo dell’AIDS. In circa l’1% dei casi, un’infezione non si trasforma in AIDS. I pazienti che rientrano in questa piccola categoria sono conosciuti come non-progressori.
Alcune persone sono infettate dall’HIV senza esserne consapevoli. Un’infezione può causare sintomi come naso che cola, mal di testa, tosse o nausea, oppure il virus può non causare alcun sintomo. A meno che non vengano utilizzati test regolari per verificare la presenza del virus, l’HIV potrebbe non essere diagnosticato fino a quando non si sono manifestate infezioni opportunistiche, che causano l’AIDS. Diverse condizioni sono caratteristiche dell’AIDS, tra cui il sarcoma di Kaposi, la polmonite da pneumocystis, la sudorazione notturna, il citomegalovirus e la toxoplasmosi. Queste condizioni colpiscono principalmente le persone con un sistema immunitario compromesso, come i malati di cancro e gli anziani, e quando compaiono in qualcuno che è altrimenti sano, di solito indicano la presenza di un’infezione da HIV.