La simonia è l’atto criminale di vendita di sacramenti, oggetti sacri o servizi sacri di natura religiosa. In alcuni casi, la simonia può anche comportare la vendita degli ornamenti dell’alto ufficio ecclesiastico in cambio di denaro o quid pro quo da parte del clero per volere di patroni o parrocchiani. Per la Chiesa cattolica romana, gli atti simoniaci si riferiscono più spesso alla vendita di influenza da parte di coloro che ricoprono alti uffici ecclesiastici in cambio di denaro. Il termine “simonia” deriva da Simon Magnus, uomo che compare nel racconto biblico degli Atti degli Apostoli. Nel racconto, Magnus offrì denaro ai discepoli in cambio della capacità di affermare che le sue mani offrivano la beneficenza dello Spirito Santo a tutto ciò che toccava.
Nell’XI secolo, la Chiesa cattolica romana intraprese un programma di riforma, con l’accento sul miglioramento delle pratiche morali ed etiche del suo clero in tutto il mondo. Questa iniziativa si chiamava Riforma Gregoriana e riguardava una serie di pratiche e abitudini della Chiesa. Uno degli argomenti che ha avuto il centro della scena durante questa iniziativa è stato il delitto comune della simonia, in cui il clero a tutti i livelli commerciava in favori religiosi. Sebbene la Riforma Gregoriana fosse composta da due grandi compendi di decreti, la simonia fu affrontata solo in uno di essi: la Libertas Ecclesiae. A seguito dell’attuazione di tale decreto, la simonia è stata considerata un grave delitto contro l’integrità della Chiesa.
La simonia non è confinata né esclusivamente contro la Chiesa cattolica romana. L’atto di pagare i sacramenti si è verificato in numerosi ordini religiosi e sette in quasi tutti i periodi della storia. Nella Chiesa d’Inghilterra, ad esempio, l’ordine anglicano subì numerosi crimini in cui il clero corrotto vendeva sacramenti o assoluzioni in cambio di denaro dai parrocchiani. Sebbene la legge inglese considerasse l’atto come un reato penale, i tribunali secolari dell’epoca non si pronunciavano spesso su tali questioni. Ciò è dovuto al fatto che tale delitto era considerato materia di giurisprudenza ecclesiastica piuttosto che materia di diritto comune generale.
A partire dal Concordato di Worms nella Germania del XII secolo, la simonia come crimine divenne meno una questione da punire per i governi secolari, sebbene sia ancora considerata un reato fino ad oggi. In effetti, il crimine non ha comportato una sanzione legale significativa in quasi un millennio, e persino la Chiesa oggi raramente si pronuncia su tali questioni. Nei casi in cui sia accertata la simonia, l’autore del reato è soggetto alla perdita dell’ufficio ecclesiastico ea qualunque compenso sia necessario affinché l’autore del reato non tragga profitto dal delitto. Di solito non vengono inflitte ulteriori sanzioni o punizioni.