L’Homo heidelbergensis era una specie di ominide vissuta circa 400,000 anni fa e le prove archeologiche più recenti suggeriscono che questi primi umani fossero i diretti antenati degli umani moderni. Avevano sicuramente molto in comune con gli umani moderni, sebbene alcune differenze morfologiche molto chiare li distinguessero dall’Homo sapiens. La maggior parte dei ritrovamenti di Homo heidelbergensis è avvenuta in Europa, ma anche resti fossili provenienti da altre regioni del mondo sono stati classificati in questa specie.
Gli scienziati ritengono che l’Homo heidelbergensis discenda dall’Homo ergaster, un altro antico ominide. L’Homo heidelbergensis sembra essere stato uno dei primi ominidi ad avventurarsi fuori dall’Africa e in Europa, seguendo le tracce dell’homo erectus, e gli scavi archeologici in diverse regioni d’Europa suggeriscono che questi ominidi formassero grandi gruppi sociali. Questi scavi hanno portato alla luce un gran numero di strumenti, insieme a prove di caccia, uso del fuoco e pratiche di sepoltura. L’Homo heidelbergensis potrebbe essere stato uno dei primi ominidi a seppellire i morti, e gli archeologi hanno anche trovato prove di altri rituali culturali.
L’Homo heidelbergensis aveva un cervello più grande rispetto ad altre specie di ominidi e un tipo di corpo che sembra essere molto simile a quello degli umani moderni, sebbene l’Homo heidelbergensis fosse un po’ più alto. Anche l’Homo heidelbergensis era in grado di parlare. Nel corso del tempo, l’Homo heidelbergensis si è evoluto in due nuove specie; umani moderni e i Neanderthal. Gli umani moderni apparentemente hanno soppiantato gli ormai estinti Neanderthal; Gli studi sul DNA su entrambe le specie indicano che i due erano certamente distinti l’uno dall’altro, sebbene correlati attraverso i loro antenati comuni di Homo heidelbergensis.
Questi ominidi prendono il nome da Heidelberg, in Germania, una città che si trova vicino alla posizione del primo ritrovamento di Homo heidelbergensis, una mascella scoperta in una cava di sabbia. La mascella è stata classificata da Otto Schoetensack come una specie di ominide completamente nuova, il che ha suscitato un po’ di scalpore nella comunità archeologica, con alcune persone che hanno sostenuto che la denominazione di una nuova specie sulla base di una sola mascella fosse un po’ ambiziosa. Tuttavia, scoperte successive in tutta Europa hanno supportato l’idea che l’Homo heidelbergensis fosse una specie di ominide distinta e reale, e la classificazione è ora ampiamente accettata da molti archeologi.
Esempi fossili di questi antenati umani possono essere visti in mostra in diversi musei in tutto il mondo e gli scavi archeologici vengono scoperti più periodicamente. Lo studio di questi fossili aiuta a colmare le lacune della storia umana, fornendo maggiori informazioni sulle nostre origini e sulla vita che questi primi umani conducevano.