La differenza tra allitterazione e onomatopea è che la prima è una ripetizione di suoni e l’altra è la descrizione dei suoni. Allitterazione e onomatopea svolgono funzioni diverse all’interno di una lingua. L’allitterazione è un dispositivo letterario usato più spesso nella poesia mentre l’onomatopea è descrittiva e utilizzata nel linguaggio quotidiano. I due non si escludono a vicenda e molti casi di onomatopea sono allitterativi, come il “tic tac” di un orologio.
L’allitterazione implica la ripetizione intenzionale di un suono o di una lettera. Questo può assumere la forma di un’intera sillaba o di una singola consonante. Una sequenza di parole che iniziano con la stessa lettera è allitterativa quanto una coppia di parole con la stessa sillaba di apertura. Tale ripetizione può avvenire in un numero qualsiasi di lingue, ma è particolarmente diffusa nelle lingue germaniche come l’inglese e soprattutto l’anglosassone.
Il termine onomatopea viene applicato a parole che descrivono un suono reale come plop. Tali suoni sono spesso usati per descrivere i versi degli animali oi suoni delle macchine. Ogni lingua ha suoni onomatopeici per queste cose, ma raramente concordano su quale sia il suono. Anche in inglese, alcuni cani fanno ‘woof woof’ mentre altri fanno ‘bow wow’ e alcuni fanno ‘ruff ruff’.
La vecchia poesia inglese usava l’allitterazione come struttura predominante. Ogni linea di versi è stata divisa in due semirighe. La prima semiriga avrebbe due parole allitterative e la seconda semiriga avrebbe una parola allitterativa con la prima semiriga e una parola finale che non allittera. Nella poesia anglosassone e in quella anglosassone, l’allitterazione e l’onomatopea erano fenomeni completamente separati.
Quando l’inglese si sviluppò dopo il 1066 e fu fortemente influenzato dalla poesia francese, l’uso dell’allitterazione diminuì. Esponenti più recenti del mestiere includono WH Auden, che ha scritto “The Age of Anxiety” e JRR Tolkien, che ha scritto “The Lay of the Children of Hurin”. La poesia libera del ventesimo secolo iniziò a usare allitterazioni e onomatopee, incorporando suoni come mezzo di descrizione e aggiungendo ritmi bizzarri alle poesie.
La vita reale e soprattutto i nomi di fantasia spesso finiscono per essere allitterativi. Questi includono celebrità e politici come Steven Spielberg, Ryan Reynolds e Ronald Regan. Si trovano soprattutto nei fumetti, comprese le creazioni di Stan Lee, come Peter Parker, meglio conosciuto come Spiderman. A volte l’allitterazione può essere più sottile, visiva piuttosto che udibile, come l’attore britannico Sean Bean.
I fumetti hanno svolto un ruolo importante nello sviluppo dell’allitterazione e dell’onomatopea. Proprio come Stan Lee usava nomi allitterativi per molti dei suoi personaggi, scrittori di fumetti e artisti come Roy Crane usavano parole per descrivere i suoni. Ciò ha portato alla divulgazione di onomatopee come “bam”, “pow” e “dook dook”. Tali suoni in seguito si sono fatti strada in programmi televisivi come “Batman” e film come “Scott Pilgrim vs. The World”.