I segnali radio vengono spesso analizzati tracciando qualcosa chiamato vettore di errore. Questa è tipicamente la differenza tra l’intensità del segnale misurato e uno di intensità ideale, chiamato riferimento. Generalmente utilizzato per tracciare entrambi i segnali, un grafico chiamato piano IQ comprende un asse verticale etichettato Q e un asse orizzontale etichettato I; ogni lettera corrisponde a una componente del segnale. Un vettore di errore, la differenza numerica tra entrambi i segnali, può presentare una potenza media chiamata magnitudo del vettore di errore (EVM).
Spesso utilizzato per misurare le prestazioni dell’elettronica radio, l’EVM è tipicamente espresso come rapporto. La potenza del vettore di errore, insieme a una media matematica della potenza di riferimento, viene generalmente utilizzata per calcolare la grandezza del vettore di errore. Questo è spesso chiamato Receive Constellation Error (RCE). La qualità del segnale è spesso rappresentata dal posizionamento grafico dei punti della costellazione, ma possono verificarsi imperfezioni per vari motivi. L’EVM generalmente misura la distanza di questi punti dai luoghi previsti.
L’entità del vettore di errore viene generalmente misurata per ricevitori e trasmettitori radio digitali. L’apparecchiatura utilizzata per misurarlo può elaborare un segnale simile a come fa un componente radio chiamato demodulatore. I calcoli vengono quindi eseguiti dal sistema di misurazione. Queste misurazioni sono spesso utilizzate per identificare che tipo di degrado del segnale si sta verificando; a volte è possibile identificare anche la fonte del problema del segnale.
Un rapporto tra potenza media e potenza di picco in un sistema a portante singola, Error Vector Magnitude può anche includere un rapporto di due potenze medie in radio multiportante, in cui l’interazione del segnale può essere un po’ più complessa. Il rapporto di errore di modulazione nei sistemi multiportante rappresenta generalmente il rapporto tra la potenza media del segnale e la significatività media di un errore. In determinate circostanze, è correlato a EVM.
Software specializzato può essere utilizzato per misurare la grandezza del vettore di errore. Numerosi programmi software sono in grado di determinare l’integrità del segnale e possono includere indicatori pass/fail per mostrare se le misurazioni soddisfano criteri particolari. Spesso vengono eseguiti anche vari altri calcoli matematici relativi alle caratteristiche del segnale. Su un grafico computerizzato, possono essere generati simboli e lettere per indicare cose come la posizione del segnale misurato e il punto in cui dovrebbe essere il segnale di riferimento. Gli angoli fisici possono essere usati per calcolare l’entità dell’errore, ma questo non sempre trova la natura del problema, anche con l’aiuto di un computer.