La gerontologia, nota anche come studio dell’invecchiamento umano, rivela che esiste una connessione diretta tra la pressione sanguigna e l’età. Il periodo di crescita dall’infanzia all’adolescenza è normalmente accompagnato da un costante aumento della pressione sanguigna nell’uomo. Quando le persone raggiungono l’età adulta, questa tendenza diminuisce leggermente, solo per aumentare o diminuire ulteriormente con l’avanzare dell’età. Questa ambivalenza si riflette nell’ampliamento della gamma di pressioni del sangue durante le fasi successive della vita; questi drammatici cambiamenti fisiologici e ormonali si verificano naturalmente con l’invecchiamento.
Ad esempio, dopo aver raggiunto l’età adulta, la ghiandola del timo inizia tipicamente a deteriorarsi, compromettendo il sistema autoimmune e rendendo il corpo più suscettibile alle malattie. All’età di 50 anni, le donne vanno in menopausa, che segnala una diminuzione della produzione di estrogeni, mettendole a rischio di gravi cambiamenti legati alla salute come l’ipertensione. Inoltre, verso la metà della vita, la secrezione di collagene inizia a diminuire, il che irrigidisce le articolazioni e offusca la vista, due lamentele comuni degli anziani. Ciascuno di questi cambiamenti aggiunge stress al cuore, provocando un aumento della pressione sanguigna e confermando il parallelismo tra pressione sanguigna ed età.
Poiché il cuore compensa l’usura di altri organi, deve anche far fronte al proprio naturale processo di invecchiamento. Ciò include l’accumulo di grassi nei suoi muscoli che causano il restringimento della valvola, facendo lavorare il cuore ancora di più e aumentando i livelli di pressione sanguigna. Con il tempo, questa pressione più la diminuzione dell’apporto di collagene provoca l’indurimento delle arterie, dando un’altra correlazione diretta tra l’aumento della pressione sanguigna e l’età.
Ci sono alcuni studi, tuttavia, che indicano una relazione inversa tra pressione sanguigna ed età nella popolazione anziana. Questi risultati sostengono che il peggioramento delle condizioni degli organi del corpo effettivamente logora il cuore e riduce la pressione sanguigna. Allo stesso tempo, la quantità totale di acqua diminuisce all’interno del corpo, il che può abbassare il volume del sangue e causare un corrispondente calo della pressione sanguigna. Le statistiche recenti mostrano anche che la pressione sanguigna bassa, non alta, è più comunemente associata a decessi tra gli anziani.
Queste opposte prospettive sulla correlazione tra pressione sanguigna ed età chiariscono ulteriormente gli ampi intervalli di pressione sanguigna considerati un livello normale tra gli anziani. Si sostiene inoltre che i dati attuali potrebbero essere influenzati da altri fattori come lo stile di vita e l’ambiente, che possono anche alterare l’impatto della pressione sanguigna e dell’età. Questa reazione è emersa con la recente scoperta che in alcuni paesi non industrializzati la pressione sanguigna non aumenta dopo i 18 anni. Con ricerche più approfondite in gerontologia, il legame tra pressione sanguigna ed età dovrebbe essere definito più chiaramente in futuro.