Nell’anatomia animale, il carapace è la sezione dorsale di un esoscheletro o di un guscio. I carapace si verificano in diversi tipi di animali, tra cui molte specie di artropodi. Gli unici animali vertebrati ad averli sono tartarughe e tartarughe.
In biologia, le specie sono classificate in base alle caratteristiche che condividono e organizzate in gruppi gerarchici – chiamati phylum, subphylums e classi – che aiutano a definire le “famiglie” più ampie all’interno del regno animale. Il più grande gruppo di animali con carapace sono gli artropodi. Questo phylum è costituito da animali segmentati con esoscheletri, che sono essenzialmente scheletri esterni. Tra gli artropodi, due gruppi contengono specie con carapace: crostacei e aracnidi.
Il sottofilo dei crostacei contiene decine di migliaia di specie, tra cui granchi, aragoste, gamberi e piccoli animali chiamati fitoplancton. In queste specie, il carapace è un segmento duro dell’esoscheletro che protegge la parte dorsale, o superiore, del cefalotorace, il segmento che costituisce la parte superiore del corpo e contiene gli occhi e la bocca. In alcuni casi, il carapace sporge oltre il cefalotorace in un sottile picco chiamato rostro, da una parola latina che significa “ariete”. In molti crostacei, l’esoscheletro è biomineralizzato, il che significa che è costituito in gran parte da minerali, solitamente carbonato di calcio. Questa composizione rende il carapace estremamente forte e rigido, proteggendo il corpo vulnerabile del crostaceo.
Nella classe degli aracnidi, l’esoscheletro non è di solito biomineralizzato nella stessa misura in cui si trova nei crostacei. Negli aracnidi, il termine carapace si riferisce ancora alla parte dorsale dell’esoscheletro che protegge il cefalotorace. Questa porzione dell’esoscheletro ospita gli occhi e altri organi. In alcune specie, è suddiviso. Alcuni biologi definiscono i carapace degli aracnidi come “scudi dorsali prosomali” per evitare confusione con i carapace di altre specie.
Oltre ai crostacei e agli aracnidi, alcuni vertebrati, in particolare tartarughe e tartarughe, hanno carapace. In questi animali, la colonna vertebrale e le costole si fondono con placche di osso per formare un guscio duro. La sezione dorsale di questo guscio è chiamata carapace, mentre la sezione ventrale è chiamata plastron. La superficie esterna del guscio è protetta da piastre chiamate scute, da una parola latina che significa “scudo”. Alcune specie di tartaruga mancano di scute; queste specie sono spesso chiamate “gusci molli”, anche se il carapace osseo esiste ancora sotto la pelle.
Il termine “carapace” è spesso usato nell’inglese moderno per riferirsi a qualsiasi guscio duro. Questo utilizzo è impreciso in due modi. Innanzitutto, il termine si riferisce correttamente solo a determinati tipi di shell. La superficie dorsale di un’aragosta, ad esempio, ha diversi piatti duri, ma solo uno di questi è il carapace. Inoltre, in alcune specie, come in molti ragni, il carapace non è duro come nelle tartarughe o nei crostacei, perché è semplicemente la sezione dell’esoscheletro che copre il cefalotorace dorsale.