Cos’è l’arco zigomatico?

Nei vertebrati, l’arco zigomatico è una sporgenza ossea curva del cranio che si estende lungo il bordo esterno della cavità oculare inferiore dalla tempia alla mascella o mascella superiore. È più comunemente chiamato zigomo, ma è anche noto come zigoma o osso malare. Il termine “zigomatico” deriva dalla parola greca “zugoma”, che significa barra, bullone o giogo, perché la forma della struttura ossea ricorda quella di un giogo usato per imbrigliare i buoi.

L’arco zigomatico si trova proprio di fronte all’orecchio ed è una parte di una struttura in tre parti che include anche l’orbita – la cavità oculare – e l’osso temporale. L’arco zigomatico è collegato alla mandibola – la mascella inferiore – all’articolazione temporo-mandibolare ed è l’origine del muscolo massetere. L’intera struttura scheletrica zigomatica è nota collettivamente come complesso zigomaticomascellare. Oltre a far parte del cranio umano, l’arco zigomatico è presente anche nelle strutture facciali scheletriche di altri vertebrati come gatti, cani, cavalli, mucche e altro.

Le fratture dell’arco zigomatico sono tra le lesioni facciali più comuni, seconde per frequenza solo alle fratture nasali. Le cause più comuni di fratture zigomatiche sono traumi ad alto impatto come incidenti automobilistici, infortuni sportivi, aggressioni e cadute. Lo zigoma si collega al cranio in quattro punti, quindi questo tipo di lesione è anche chiamato frattura del tetrapode, in cui tutti e quattro i punti di connessione sono rotti; o una frattura del treppiede, in cui tre dei quattro punti di collegamento sono rotti. In una frattura dell’arco zigomatico isolata, solo un punto di connessione è rotto.

Il primo trattamento documentato delle fratture zigomatiche risale al 3000 aC Guillaume Dupuytren, Howard Lothrop e William Keen, i pionieri della moderna chirurgia facciale zigomatica, praticarono le loro tecniche nel XVIII e XIX secolo. Una procedura di trazione per la riparazione zigomatica è stata introdotta dal Dr. Louis Stroymeyer nel 18 ed è ancora in uso oggi. Nel 19, il dottor Harold Gilles iniziò a nascondere le incisioni facciali richieste dalla riparazione delle fratture zigomatiche nell’attaccatura dei capelli, riducendo così la prominenza delle cicatrici facciali.

La riparazione della frattura del complesso zigomaticomalare di solito viene eseguita da un chirurgo plastico. In questa procedura, mini-placche o micro-piastre vengono inserite attraverso incisioni facciali per stabilizzare l’osso o le ossa per la guarigione. La mancata riparazione di una lesione zigomatica può provocare una deformazione facciale permanente come il trisma, che è un appiattimento del viso; asimmetria degli zigomi; e un cambiamento nella forma e nelle dimensioni della bocca.