Che cos’è l’infermieristica transculturale?

L’infermieristica transculturale è una teoria della scienza infermieristica di medio livello che afferma che l’assistenza sanitaria ottimale si ottiene solo quando è congruente con la cultura del cliente. La malattia, la cura e la salute di un paziente sono definite tanto dalla sua cultura quanto dalla fisiologia e dalla medicina. Non solo olisticamente, ma fondamentalmente, un’infermiera vincolata da giuramento può essere certa di “non fare del male” solo se le cure vengono somministrate con la consapevolezza che tale cura non è inappropriata per la cultura specifica del paziente.

La definizione di “cultura” è un particolare gruppo di norme e pratiche delle persone che vengono apprese e condivise e che guidano il pensiero, le decisioni e le azioni di un individuo. Una cultura potrebbe avere valori unici in comune con nessun’altra cultura: principi idealizzati che hanno isolato la sua stessa esistenza nel tempo. Una pratica comune in una cultura potrebbe essere moralmente buona, ma potrebbe essere rara e non etica in una cultura diversa. Sebbene razza ed etnia siano state storicamente demarcazioni standard della cultura, l’etnografia moderna, o lo studio delle culture, generalmente rifiuta teorie e metodologie di classificazione.

Sebbene la cultura sia un costrutto sociale, il suo fondamento risiede esattamente nella mente, nel corpo e nello spirito dell’individuo. La tradizione culinaria è un esempio lampante in cui le linee guida sociali del consumo alimentare di un gruppo di persone sono profondamente radicate nel benessere spirituale, mentale e fisico dell’individuo. Nella misura in cui la pratica infermieristica implica la cura di un individuo e non di se stessi, fornire assistenza come se stessi o etnocentricamente può essere una violazione ippocratica. Nonostante le migliori intenzioni, per semplice mancanza di conoscenza, se un’infermiera infligge un tabù culturale a un paziente, l’infermiera ha fondamentalmente danneggiato quel paziente.

L’infermieristica transculturale propone che la vera assistenza sanitaria debba essere fornita all’interno del contesto della cultura del paziente. La causa di una malattia è spesso correlata alla provenienza del paziente, e il successo della riabilitazione dalla malattia dipende spesso dal luogo in cui ritorna. La conoscenza della cultura del paziente conferisce all’infermiere praticante una maggiore consapevolezza e sensibilità all’efficacia del trattamento. Prospettive culturali più ampie consentono all’infermiere di applicare le cure di base attraverso metodi multipli e flessibili.

Uno dei teorici di spicco, riconosciuto in tutto il mondo come il fondatore dell’assistenza infermieristica transculturale, è l’antropologa Madeleine Leininger. Dopo un incarico di ricerca in Nuova Guinea e la sua nomina a preside della School of Nursing dell’Università di Washington per cinque anni, ha delineato i principi principali della teoria e ha creato la Transcultural Nursing Society nel 1974. La dott.ssa Leininger credeva che l’universalità della la condizione umana arriva attraverso innumerevoli percorsi culturali, e che gli obiettivi dell’infermieristica devono quindi necessariamente tracciare quel percorso per ogni dato paziente. Un ulteriore principio dell’infermieristica transculturale è l’ammissione che la disciplina infermieristica è una cultura a sé stante, con un proprio linguaggio medico e pratiche comuni. Riconoscere questo potrebbe essere il primo passo di un’infermiera, per essere in grado di attraversare la propria bolla appresa e in una comprensione empatica dell’altro.

Più che mai, nel mondo moderno, l’assistenza infermieristica transculturale è rilevante. I paesi e le società sono sempre più multiculturali e, con questa diversità, ogni gruppo discreto ha concezioni culturali diverse, inclusa la definizione stessa di chi si qualifica come infermiere e cosa costituisce la cura. La globalizzazione ha reso più porosi i confini del gruppo e la gestione della salute di una società potrebbe persino richiedere una conoscenza approfondita di una cultura a mezzo mondo di distanza, come nel caso del trattamento di una pandemia. L’assistenza sanitaria con l’ignoranza della cultura di un cliente può non solo peggiorare l’individuo, ma può potenzialmente causare danni involontari in una dimensione più ampia.