Che cos’è l’iperventilazione cronica?

L’iperventilazione cronica è l’atto fisico di respirare costantemente più aria di quella richiesta dal corpo. È anche noto come respirazione eccessiva. La sindrome da iperventilazione (HVS) è una condizione persistente che deriva dall’assenza di regolazione della respirazione a seguito di un singolo episodio di iperventilazione. Non esiste una causa unica nota per l’HVS, sebbene condizioni psicologiche o fisiologiche secondarie possano contribuire allo sviluppo di casi acuti e cronici di HVS. Il trattamento per l’HVS cronica spesso richiede una riqualificazione respiratoria e un rinvio a uno specialista come un terapeuta o uno psichiatra.

I normali schemi respiratori promuovono un equilibrio tra i livelli di ossigeno e anidride carbonica nel sangue. La respirazione rapida e superficiale associata all’iperventilazione riduce i livelli di anidride carbonica nel sangue portando ad acidosi respiratoria e restrizione dei vasi sanguigni. Quando i vasi sanguigni sono ristretti, al sangue ossigenato viene impedito di raggiungere il cervello, compromettendo la funzionalità del sistema nervoso e circolatorio. Il ripristino dell’equilibrio dei livelli di ossigeno e anidride carbonica nel flusso sanguigno è essenziale per una corretta regolazione dei molteplici sistemi del corpo.

La maggior parte dei casi di iperventilazione sono indotti dall’ansia derivante da un evento o una situazione stressante o traumatico. Condizioni fisiche secondarie come infezione, infarto e asma possono indurre un individuo a respirare superficialmente, favorendo uno schema respiratorio irregolare. Disturbi psicologici, come l’agorafobia, possono contribuire all’insorgenza di sintomi di iperventilazione cronica. Gli individui con sindrome da iperventilazione cronica mostreranno sintomi ricorrenti che stabiliscono uno schema di insorgenza – qui sta l’aspetto cronico del problema. Nei casi gravi di iperventilazione cronica, l’individuo può sviluppare deficit neurologici come alterazioni della vista o alterazioni del funzionamento mentale.

Il trattamento convenzionale dell’iperventilazione comporta il ripristino dell’anidride carbonica nel flusso sanguigno. Questo può essere ottenuto respirando in un piccolo sacchetto di carta. Un sacchetto di carta può essere efficace a breve termine come strumento di intervento, ma può comportare la reintroduzione di troppa anidride carbonica nel flusso sanguigno se utilizzato per troppo tempo. Se allenato correttamente, promuovere respiri addominali profondi e lenti raggiungerà lo stesso obiettivo di un sacchetto di carta.

L’attenzione medica dovrebbe essere cercata in presenza di episodi di iperventilazione perché altre diagnosi possono portare gli stessi sintomi. Gli individui nel bel mezzo di un episodio possono avvertire costrizione toracica o dolore, vertigini o intorpidimento del viso o delle estremità. Il trattamento per gli episodi di iperventilazione dipende dalla gravità dell’episodio e dall’eliminazione delle condizioni secondarie o sottostanti. Per alleviare i sintomi immediati, il trattamento può includere l’uso di farmaci, respirazione guidata, compressione toracica per ristabilire un normale schema respiratorio o, nei casi più gravi, sedazione. Le opzioni per alleviare i sintomi dell’iperventilazione cronica possono includere la rieducazione respiratoria, esercizi di rilassamento e terapia del linguaggio.