Cos’è la depressione anaclitica?

La depressione anaclitica ha due definizioni molto diverse nella letteratura psicologica. Entrambi hanno a che fare con l’attaccamento, ma in ogni tipo viene colpito un diverso gruppo di popolazione. Un tipo di depressione anaclitica è un termine non più molto usato e si occupa di cosa succede se l’attaccamento a un caregiver viene interrotto per un lungo periodo di tempo durante il primo anno di vita. L’altro può essere più probabile che si verifichi in un contesto terapeutico per adulti o in contesti di relazione per adulti, quando una persona forma attaccamenti estremamente dipendenti dagli altri.

Nella depressione anaclitica del primo tipo, il termine si è evoluto dopo che sono state fatte osservazioni su bambini in orfanotrofi o ospedali, che hanno perso un caregiver per un lungo periodo di tempo. Anche se questi bambini sono stati ben curati e hanno soddisfatto i loro bisogni fisici e medici, la maggior parte di loro ha iniziato ad avere forti perdite o incapacità di progredire nello sviluppo. Questo perché i bambini non hanno avuto l’opportunità di legare con un caregiver unico e coerente. Gli studi condotti su questo tema tendevano a mostrare che le perdite potevano essere recuperate se un singolo caregiver, come una madre, veniva ricongiunto con un bambino prima che fossero trascorsi sei mesi. Oltre quel punto, alcuni bambini hanno mostrato ritardo, problemi sociali o, nei casi peggiori, avrebbero subito un declino così significativo che potrebbero avere un ritardo nella crescita.

Questi risultati sono ora parte di ciò che è compreso sul disturbo dell’attaccamento. I neonati hanno assolutamente bisogno di un legame con un caregiver coerente. La sola cura dei bisogni fisici non è adeguata allo sviluppo, e questa conoscenza ha contribuito a rimodellare il modo in cui oggi sono gestiti molti ospedali e orfanotrofi. In particolare negli ospedali, i genitori sono spesso incoraggiati a trascorrere più tempo possibile con un bambino malato, invece di concedersi pochissime ore per stare con i propri figli.

Anche l’altra forma di depressione anaclitica è correlata ai tipi di attaccamenti che le persone formano, e il termine può talvolta essere usato nella terapia psicodinamica o nella terapia interpersonale. Le persone che soffrono di questa condizione si sentono deboli, indifese o fuori controllo senza la presenza di determinate persone nelle loro vite. Questa condizione potrebbe evolversi attorno a un terapeuta ed essere una versione estrema del transfert, oppure potrebbe riguardare una relazione di coppia o di amicizia. La persona afflitta può fare di tutto per cercare di mantenere una relazione dopo che si è conclusa. Quando ciò si verifica in terapia, il terapeuta dovrebbe annotarlo debitamente e dovrebbero essere fatti sforzi per aiutare la persona a riconoscere e, si spera, a riprendersi da questa dipendenza. L’interruzione anticipata della terapia può avere conseguenze molto negative.

La depressione anaclitica del secondo tipo è più di un’etichetta flessibile, destinata a differenziare tra diversi tipi di depressione. La persona potrebbe essere diagnosticata con la depressione secondo i manuali diagnostici e statistici (DSM). Eppure il DSM non riconosce questo disturbo come una condizione specifica. Può comunque essere un utile strumento diagnostico per aiutare al meglio chi è iperdipendente dagli altri.