Che cos’è un meccanismo di difesa?

Il termine “meccanismo di difesa” è usato in due modi diversi. Entrambi implicano un senso di autoprotezione, con un organismo che adotta un comportamento con l’obiettivo di prevenire il danno, che può assumere la forma di danno fisico o danno psicologico. I meccanismi di difesa sono ampiamente utilizzati in tutto il mondo naturale e nella società umana e assumono una vasta gamma di forme.

In biologia, un meccanismo di difesa è una forma di difesa fisica. Molti organismi hanno difese che consentono loro di contrattaccare, che vanno dai veleni che li rendono pericolosi da mangiare ai denti che possono usare per mordere gli aggressori. Le persone e gli animali li usano per sopravvivere e promuovono anche la sopravvivenza di una specie, poiché i potenziali predatori apprendono che gli organismi con quei meccanismi sono pericolosi.

In riferimento agli esseri umani, un meccanismo di difesa è un fenomeno psicologico utilizzato come forma di autoprotezione dal danno psicologico. Freud, una figura famosa nel campo psicologico, ha sviluppato la teoria per spiegare una grande famiglia di comportamenti psicologici. La sua tesi era che il sé si impegnava in comportamenti inconsci per proteggersi da situazioni dannose o minacciose. Tali situazioni potrebbero includere conflitto, ansia intensa, vergogna, situazioni che minacciano l’autostima e così via.

Freud riconobbe una serie di azioni difensive che si verificavano a un certo livello in tutti, compresi gli individui perfettamente sani. In effetti, molti svolgono un ruolo importante nella socializzazione e consentono alle persone di funzionare nella società. Altri li ha presi di mira come più problematici e indicano che un paziente potrebbe sviluppare un serio problema psicologico. La negazione, ad esempio, è un esempio di un meccanismo di difesa estremo che può essere molto dannoso. Allo stesso modo, la repressione può essere pericolosa.

Alcuni esempi di meccanismi di difesa osservati in molte persone includono intellettualizzazione, distanza, umorismo, sublimazione, formazione reattiva e altruismo. Le persone in terapia possono trascorrere del tempo esplorando le loro azioni difensive e determinando quali sono sane e quali possono essere pericolose. Un terapeuta può lavorare con un cliente per identificare i meccanismi di difesa all’opera ed esplorare le loro radici, fornendo anche suggerimenti per aiutare i pazienti a evitare quelli più pericolosi.

I meccanismi di difesa possono anche diventare problemi nelle relazioni interpersonali, e sono spesso un argomento nella terapia di gruppo o di coppia. È importante per i terapeuti distinguere tra diversi tipi di comportamenti e le loro funzioni quando lavorano con i clienti e rendere i clienti consapevoli che tale meccanismo di difesa non è intrinsecamente negativo.