Che cos’è un’amputazione del pene?

Un’amputazione del pene è la rimozione totale o parziale del pene dal corpo. Può derivare da lesioni, malattie o aggressioni, ma se la parte recisa viene preservata, è possibile il riattaccamento con il recupero quasi completo della funzione. In alcuni casi, l’amputazione del pene viene eseguita attraverso un intervento chirurgico per motivi medici impellenti o come parte di un processo trans-gendering. Nel complesso, è un evento raro nei tempi moderni.

In passato, i soldati vittoriosi a volte amputavano i peni dei loro avversari sconfitti, servendo allo scopo di prendere trofei e contare le uccisioni, oltre a dimostrare la superiorità del vincitore. Sebbene la pratica venga segnalata di tanto in tanto anche nel corso delle guerre moderne, non è diventata una pratica standard.
A volte può essere necessaria un’amputazione chirurgica del pene – una penectomia – per affrontare determinate condizioni, sempre come ultima risorsa. Alcune forme di cancro possono portare alla penectomia, ad esempio, e in rari casi, le circoncisioni eseguite in modo improprio possono alla fine provocare la penectomia. La chirurgia di riassegnazione sessuale, d’altra parte, non richiede generalmente un’amputazione completa del pene, ma piuttosto la riformazione del pene nelle componenti di una vagina. Quando ciò non è possibile, può essere richiesta una procedura chiamata colovaginoplastica, che richiede la rimozione completa del pene.

La lesione al pene è la ragione più comune per un’amputazione chirurgica del pene. La frattura del pene o altre lesioni durante i rapporti sessuali sembra essere la forma più comune di lesione del pene, seguita da ferite da arma da fuoco e da taglio, che si verificano più spesso durante il combattimento. Anche gli incidenti durante la masturbazione rappresentano un numero significativo di lesioni del pene. Il consenso è che le lesioni del pene legate all’attività sessuale sono sottostimate a causa del potenziale imbarazzo coinvolto, specialmente nei casi di masturbazione.

Un’amputazione del pene, totale o parziale, può anche essere richiesta in casi estremi di priapismo, una condizione dolorosa in cui l’erezione non si placa. La letteratura medica documenta casi di priapismo negli uomini che assumono determinati farmaci insieme a farmaci per la disfunzione erettile. Nella maggior parte dei casi tali erezioni possono essere invertite con misure meno estreme, ma in situazioni estreme può essere indicata una penectomia totale o parziale.

Sebbene sia ancora piuttosto raro, la forma più comune di amputazione del pene è traumatica. Solitamente un delitto passionale, commesso da coniugi o amanti come ritorsione per infedeltà, si verifica più frequentemente nei paesi sottosviluppati che nell’Occidente industrializzato. Di tanto in tanto, un caso diventerà famoso a causa di qualche nuovo elemento delle circostanze sottostanti. Verso la fine del XX secolo, ad esempio, una donna americana di nome Lorena Bobbit, dopo quello che ha descritto come un episodio di stupro coniugale, ha rimosso il pene di suo marito con un coltello da intaglio e poi ha gettato l’organo in un campo. L’elemento sensazionalistico di questa situazione fu che il pene reciso fu recuperato e riattaccato, e suo marito in seguito riferì che l’organo aveva recuperato la sua piena funzionalità. Un pene può essere riattaccato con successo entro 20 ore, o un po’ di più se è avvolto nel ghiaccio.