Un metodo medico contemporaneo, la progettazione razionale dei farmaci applica la tecnologia informatica nell’abbinamento di potenziali farmaci con bersagli di malattie. I sostenitori lodano questo approccio per la sua praticità, l’uso della tecnologia e la capacità di sintetizzare e fornire rapidamente informazioni complesse. Questo tipo di progettazione di farmaci ha già prodotto protocolli farmacologici di successo a un ritmo accelerato rispetto ai tradizionali approcci di creazione di farmaci. I critici, tuttavia, sostengono che la progettazione razionale dei farmaci comporta un prezzo e un livello di competenza che escludono molte regioni. Inoltre, i risultati sono spesso meno affidabili di altri metodi.
La progettazione razionale dei farmaci implica la creazione di farmaci che imitano la struttura di una sostanza nociva. Questi trattamenti tentati coinvolgono tipicamente piccole molecole che hanno forme simili a quelle delle molecole trovate nel corpo che facilitano la malattia. Tali somiglianze consentono alla molecola del farmaco di legarsi a queste sostanze e di far emergere o sopprimere una risposta. Ad esempio, uno scienziato può cercare elettronicamente sostanze che attivano una proteina importante o che provocano il suicidio cellulare.
Un vantaggio primario della progettazione razionale dei farmaci è la significativa semplificazione della scoperta dei farmaci. I vecchi metodi si basavano principalmente su tentativi ed errori, testando innumerevoli potenziali sostanze fino a quando non ne veniva scoperta una che interagiva positivamente con il soggetto del test. Usando solo questi approcci, i test antidroga spesso duravano diversi anni. Questa lunga quantità di tempo ha diminuito la disponibilità di farmaci necessari per numerose malattie.
Uno dei motivi per cui la progettazione razionale dei farmaci viene completata così rapidamente è perché spesso fa uso della tecnologia informatica, motivo per cui può anche essere chiamata progettazione assistita da computer. I programmi software consentono ai ricercatori di visualizzare sostanze e potenziali bersagli in modo tridimensionale. In quanto tale, lo scienziato può testare potenziali reazioni senza la necessità di un lungo esercizio di laboratorio.
Gli scienziati creano anche database di potenziali sostanze utili e bersagli farmacologici. Ciò consente alle persone di scansionare rapidamente migliaia di file e modificare le ricerche di sostanze specifiche. L’archiviazione elettronica consente anche la condivisione delle informazioni tra diverse organizzazioni.
Tuttavia, la natura tecnologicamente pesante di questo approccio può rappresentare un punto debole. Le regioni che non sono dotate di processi informatici avanzati hanno meno probabilità di beneficiare di una progettazione razionale dei farmaci. Una mancanza di risorse può a sua volta portare a una mancanza di motivazione per lo studio tra gli scienziati.
Inoltre, l’uso di questa tecnologia richiede ricercatori e scienziati con una buona formazione in chimica, biologia e tecnologia informatica. Soddisfare queste rigorose esigenze di competenze può rivelarsi difficile in molte aree. Il finanziamento di tali metodi, sia in stipendi che in attrezzature, potrebbe rappresentare un altro ostacolo.
Un’altra considerazione importante è la natura del design del farmaco. Mentre il lavoro di laboratorio tradizionale può produrre risultati quantificabili, la progettazione razionale dei farmaci offre solo stime e previsioni su come una sostanza reagirà con un’altra sostanza. Pertanto, test ripetuti e screening diligente sono ancora una necessità. Come con qualsiasi programma elettronico, anche la possibilità di errore può essere aumentata.
Nonostante gli svantaggi, il potenziale per una progettazione razionale dei farmaci è promettente soprattutto per i pazienti. Gli individui potrebbero ottenere un accesso molto più rapido a nuovi farmaci. Trattamenti più diversi possono a loro volta essere scoperti e creati. Sono già state documentate storie di successo in condizioni che vanno dall’influenza al virus dell’immunodeficienza umana (HIV).