Il naprossene è un antidolorifico comunemente usato che fa parte della famiglia di farmaci noti come farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Questi farmaci agiscono diminuendo l’attività delle proteine note come enzimi coinvolti nella risposta infiammatoria. Come molti farmaci, ci sono preoccupazioni con l’assunzione di naprossene in gravidanza. Questo farmaco a volte può essere usato in sicurezza durante la gravidanza, ma ci sono limitazioni che sono essenziali per garantire la salute della madre e del bambino.
Potenzialmente, l’uso di naprossene in gravidanza può causare danni al feto. Per questo motivo, i professionisti medici raccomandano che questo farmaco non debba essere usato nell’ultimo trimestre di gravidanza, incluso durante il travaglio. Questo farmaco può passare anche nel latte materno, quindi le madri che allattano al seno il loro bambino non devono assumere naprossene durante questo periodo.
Anche in individui sani, questo farmaco può rappresentare un rischio significativo per il cuore e il sistema cardiovascolare. Questo rischio rappresentato dal naprossene in gravidanza può essere intensificato, come dimostrato in alcune ricerche cliniche. In uno studio, una madre che aveva assunto 250 milligrammi (mg) di questo farmaco per il travaglio prematuro a 30 settimane ha dato alla luce due gemelli, che hanno entrambi mostrato segni di sofferenza alla nascita.
I livelli di droga sono stati misurati nei neonati e sono risultati essere a livelli pericolosi. Entrambi i bambini soffrivano di ipertensione polmonare e uno è morto poco dopo la nascita. Si è concluso che il naprossene aveva inibito la creazione di alcune proteine nei neonati e, insieme allo stress del parto, aveva causato una crisi ipertensiva.
Gli studi sugli animali hanno rivelato altri pericoli dell’assunzione di naprossene in gravidanza. Il peso corporeo ridotto alla nascita, un tasso più elevato di morte fetale e un tasso elevato di anomalie fetali sono stati tutti collegati a questo farmaco. Queste anomalie variavano ampiamente da caso a caso, ma includevano diverse deformità con conseguenze fatali o per tutta la vita, come vertebre fuse, difetti cardiaci e lobi mancanti all’interno dei polmoni. I problemi con la formazione di varie ossa erano anche legati all’uso del naprossene in gravidanza.
Non sono stati condotti studi sull’uomo per quanto riguarda anomalie o tassi di mortalità, ma la ricerca indica che l’assunzione di naprossene può allungare i tempi del travaglio. Per questo motivo, di solito dovrebbe essere evitato durante il terzo trimestre di gravidanza. All’inizio della gravidanza, di solito dovrebbe essere usato solo se non sono disponibili farmaci alternativi e si può stabilire un rischio minimo.