Un circuito memristore è un componente passivo in cui la resistenza cambia in relazione alla carica che passa attraverso il dispositivo e che può ricordare l’ultima carica che lo ha attraversato anche quando la carica viene rimossa. I circuiti sono costituiti da tre componenti passivi primari: condensatori, resistori e induttori. La scoperta del memristore aggiunge un quarto componente ai circuiti che può portare a progressi nella tecnologia informatica e nelle nanotecnologie. Più piccolo è un circuito a memristore, meglio funziona. Ciò consente agli scienziati di creare circuiti sempre più piccoli.
Leon Chua ha teorizzato per la prima volta la possibilità del circuito memristor nel 1971 mentre lavorava all’Università della California a Berkeley. L’effettiva invenzione del memristor non si è verificata fino al 2008, quando HP Labs ha finalmente creato una versione funzionante da una sottile striscia di biossido di titanio che era stata drogata o alterata per includere meno atomi di ossigeno del dovuto. Quando una carica scorre in una direzione attraverso il memristore, gli conferisce una resistenza maggiore. Quando la carica passa nella direzione opposta, la resistenza diminuisce.
La combinazione delle piccole dimensioni del circuito memristore e della capacità di ricordare l’ultima carica che è passata attraverso di esso apre molte porte nel mondo dei circuiti elettronici. I circuiti stampati devono essere di una certa dimensione per adattarsi a tutti i transistor e altri pezzi su di essi. Con la scoperta dei memristori, questi componenti possono ridursi a una frazione della loro dimensione attuale.
La capacità di ricordare quale carica è passata per l’ultima volta rende il memristor ancora più sorprendente. Quando un utente spegne un computer, perde tutti i dati non salvati perché è necessaria l’alimentazione affinché il computer “ricordi” i dati. I memristors, tuttavia, ricordano questi dati anche senza alimentazione, in modo che l’utente possa spegnere e riaccendere il computer per ritrovarlo esattamente come l’ha lasciato quando lo ha spento.
Non solo l’uso di circuiti memristor creerebbe circuiti più piccoli, memoria più grande e la capacità di immagazzinare memoria anche con l’alimentazione è andata, la qualità di un circuito memristor che gli consente di cambiare la sua resistenza in relazione alla carica che passa attraverso significa in futuro gli scienziati potrebbero essere in grado di creare computer in grado di “pensare”. Attualmente, un circuito è spento o acceso a seconda che una carica lo attraversi. Se, tuttavia, fossero utilizzati circuiti a memristore, il computer potrebbe coprire un intervallo di valori tra spento e acceso e quindi prendere decisioni più complesse.