Dal 2012, il Sustainable Development Solutions Network delle Nazioni Unite ha pubblicato un World Happiness Report, classificando i paesi in base a fattori economici e sociali. Nel 2017, la Norvegia era considerata il posto più felice della Terra, seguita da Danimarca, Islanda, Svizzera e Finlandia. All’altra estremità dello spettro della felicità, i 10 paesi in fondo alla lista sono tra i più poveri del mondo: Yemen, Sud Sudan, Liberia, Guinea, Togo, Ruanda, Siria, Tanzania, Burundi e Repubblica Centrafricana. Gli Stati Uniti erano al numero 14 della lista, tra Austria e Irlanda.
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Le classifiche tentano di quantificare e misurare la felicità esaminando il reddito pro capite di un paese, l’aspettativa di vita sana, il sistema di supporto sociale, la generosità, la libertà e l’assenza di corruzione negli affari e nel governo.
Jeffrey D. Sachs, un economista della Columbia University e uno degli editori del rapporto, ha dichiarato: “Voglio che i governi lo misurino, lo discutano, lo analizzino e capiscano quando sono andati nella direzione sbagliata”.
L’anno scorso, gli Emirati Arabi Uniti sono stati uno dei pochi paesi a creare una posizione di ministro della felicità, al fine di aiutare a “guidare la politica del governo per creare bene sociale e soddisfazione”.