Non abbiate paura, ma gli xenobot stanno arrivando. Non significano alcun danno e, in effetti, potrebbero un giorno fare miracoli per la vita sulla Terra e per il pianeta stesso.
Gli xenobot sono organismi in miniatura che gli scienziati descrivono come i primi robot viventi. I ricercatori hanno preso cellule staminali da embrioni di rana artigliata africana (Xenopus laevis) e hanno replicato i progetti suggeriti da un supercomputer dell’Università del Vermont, creando così nuove forme di vita in grado di svolgere compiti semplici, come muoversi in una direzione.
Essere in grado di programmare le cellule viventi per svolgere compiti specifici potrebbe eventualmente portare ad applicazioni come la pulizia dei rifiuti radioattivi e la fornitura di farmaci necessari all’interno del corpo umano. Sebbene siano descritti come robotici, i piccoli organismi sono in realtà composti interamente da materia vivente.
Per ora, gli xenobot contengono meno di 1,000 celle e sono lunghi meno di 04 pollici (1 mm). Possono sopravvivere solo 10 giorni, nella migliore delle ipotesi. Sebbene gli xenobot sembrino avere molti potenziali usi nell’assistenza sanitaria, nella protezione ambientale e altro, sollevano anche questioni etiche e i loro sviluppatori hanno affermato che la via da seguire deve includere discussioni per alleviare queste preoccupazioni.
La scienza dell’assistenza sanitaria:
Nel 2000, il Progetto Genoma Umano ha completato con successo il primo modello completo del genoma umano, ponendo le basi per i progressi della medicina preventiva.
Sebbene le malattie cardiache siano ancora la principale causa di morte negli Stati Uniti, i decessi correlati alle malattie cardiache sono diminuiti del 60% dagli anni ‘1980, grazie alla medicina preventiva e ai nuovi trattamenti.
Nel 1954, i medici ottennero il primo trapianto di organi umani, un trapianto di rene. Oggi, gli organi trapiantabili includono cuore, fegato, polmoni, pancreas, intestino e altro ancora.