La Regulation of Investigatory Powers Act è stata introdotta nel parlamento britannico nel 2000. La legge affronta alcuni dei progressi nella tecnologia di sorveglianza e delinea come e quando tecniche di sorveglianza e indagini simili possono essere utilizzate, nella speranza di conciliare il bisogno di informazioni del governo con i diritti umani dei cittadini.
All’interno della legge sul regolamento dei poteri investigativi, sono definite cinque forme distinte di sorveglianza. La sorveglianza diretta, la sorveglianza intrusiva, l’intelligenza umana, l’accesso ai dati di comunicazione e le comunicazioni intercettate sono delineate e le normative affrontano le problematiche uniche che le circondano. Questi regolamenti stabiliscono quando possono essere impiegate varie tecniche di raccolta delle informazioni, quali agenzie possono utilizzarle e la procedura per avviare e condurre la sorveglianza.
La sorveglianza diretta implica seguire le persone di interesse nella speranza di raccogliere informazioni. La sorveglianza intrusiva è l’uso di dispositivi di ascolto nascosti in case, luoghi di lavoro, veicoli o altri luoghi in cui potrebbero essere raccolte informazioni. L’intelligenza umana si basa su informatori per i dati. I dati sulle comunicazioni includono informazioni come numeri di telefono composti, posizioni dei telefoni cellulari, dettagli sull’abbonamento, mailing list e informazioni simili, ma non includono i messaggi effettivi. E-mail, messaggi, telefonate registrate e messaggi simili sono comunicazioni intercettate.
Ai sensi del regolamento sui poteri investigativi, il segretario di Stato può emettere un mandato per intercettare le comunicazioni. Il segretario può emettere questo mandato per questioni di sicurezza nazionale, pubblica sicurezza o sanità pubblica; proteggere il benessere economico britannico; o per la prevenzione della criminalità. Questa è l’unica sezione del regolamento sui poteri investigativi che richiede l’emissione di un mandato.
I registri delle comunicazioni possono essere rilasciati a molte agenzie, tra cui la polizia, le agenzie di intelligence, i regolatori finanziari e le agenzie doganali ai sensi del regolamento sui poteri investigativi. I provider di servizi Internet (ISP) sono tenuti ad adattare l’hardware per facilitare il recupero dei record. Le agenzie governative possono richiedere l’accesso a record crittografati o protetti e il mancato rispetto di tale richiesta costituisce un reato penale.
I ministri sono stati accusati di aver affrettato questo atto attraverso il Parlamento prima che la legge sui diritti umani entrasse in vigore nell’ottobre del 2000 e molte persone considerano la legge sul regolamento sui poteri investigativi come un colpo ai diritti umani, che riduce il diritto dell’individuo alla privacy e alla protezione dalla ricerca e sequestro. Alcune persone sono preoccupate che gli ampi poteri concessi alle agenzie ai sensi della legge si prestino ad abusi, in particolare da parte dei consigli locali e delle piccole agenzie. Le agenzie sono in grado di invocare gli articoli dell’atto senza revisione o supervisione, aumentando la preoccupazione. Il requisito hardware per gli ISP è un altro punto controverso.