La colpa della vittima si verifica quando la colpa di un crimine o di un incidente è attribuita alla vittima della situazione. Alcuni sociologi ritengono che incolpare la vittima sia spesso un modo fallace di analizzare un incidente e possa svilupparsi da una tendenza a credere che il mondo sia generalmente giusto e che le persone ottengano ciò che si meritano. Il biasimo della vittima è spesso associato a pregiudizi razziali, economici o culturali, ma è anche spesso citato come un processo di pensiero comune nei problemi di stupro, abuso sessuale e violenza domestica.
Il processo di pensiero di base del biasimo della vittima tende ad affermare che la vittima ha causato in qualche modo la propria ferita o danno. Nel caso dello stupro, un classico esempio di incolpare la vittima è un aggressore che afferma che la sua vittima ha causato lo stupro vestendosi in modo provocatorio. Nel pregiudizio economico, una forma di biasimo delle vittime potrebbe essere che i poveri rimangano poveri perché sono pigri e non qualificati.
Respingere tutti gli argomenti “colpa della vittima” è problematico, perché in alcuni casi le persone possono davvero portare la propria sventura. Se un guidatore spericolato si schianta contro un palo del telefono, potrebbe essere colpevole anche se subisce lesioni. Se un marito viene ucciso dalla moglie mentre tenta di picchiarla a morte, la morte può essere liquidata come legittima difesa, piuttosto che accusata di omicidio. Poiché ad ogni regola esistono eccezioni, è logicamente impossibile affermare che una persona lesa da un reato non sia mai responsabile delle circostanze.
Alcuni esperti sociologici suggeriscono che la mentalità di “colpa della vittima” è spesso incorporata nel tessuto di una cultura o di una comunità. Lo stupro delle donne è spesso l’esempio principale di una situazione in cui è probabile che una vittima venga incolpata per la situazione. Alla fine del XX secolo, diversi sistemi legali si sono mossi per introdurre leggi sullo “scudo per stupro”, che vietano agli avvocati difensori in un processo per stupro di chiedere alla vittima della sua storia sessuale sulla base del fatto che la promiscuità passata non ha alcuna attinenza con un questione di aggressione. Prima dell’uso degli scudi contro lo stupro, non era raro che le squadre di difesa suggerissero che una persona promiscua, o una che aveva acconsentito al sesso in passato, non potesse essere violentata. In alcuni sistemi legali, rimane una routine che l’assunzione di colpa sia attribuita alla vittima piuttosto che allo stupratore accusato.
Alcuni esperti attribuiscono la presenza di filosofie di biasimo della vittima a una delle due visioni del mondo, note come concetti di “mondo giusto” e “invulnerabilità”. Secondo una filosofia mondiale giusta, le persone generalmente ottengono ciò che stanno loro ricevendo; quindi una persona che soffre la sfortuna deve averla provocata su di sé. Nella teoria dell’invulnerabilità, una persona può presumere di essere invulnerabile al danno arrecato a una vittima, poiché non farebbe le stesse scelte.