La mezzadria è un accordo tra un inquilino e un proprietario in cui un affittuario può lavorare un appezzamento di terra in cambio della cessione di parte del raccolto. Numerose culture hanno una storia di mezzadria nel loro passato agricolo e alcune nazioni continuano a consentire questa pratica agricola. Le condizioni in cui lavorano i mezzadri sono piuttosto variabili. In alcune regioni, questa pratica è una forma di servitù che rasenta l’abusivismo, mentre in altre è un accordo equo che può anche autorizzare l’agricoltore.
I termini di un contratto di mezzadria variano. L’agricoltore può mantenere da un terzo a metà del raccolto e di solito è tenuto a fornire attrezzature e semi. I proprietari possono affittare o vendere forniture, a volte ad alto costo ea credito, e in alcuni casi un mezzadro finisce l’anno in rosso perché non è in grado di rimborsare il credito. Negli anni di magra, la capacità di mantenere parte del raccolto impedisce al mezzadro di morire di fame, ma la vendita del raccolto potrebbe non generare un reddito sufficiente per consentire all’agricoltore di risparmiare denaro o coprire le spese familiari.
Negli Stati Uniti, la mezzadria è stata ampiamente utilizzata dalla fine della guerra civile fino agli anni ‘1930. La mezzadria è diventata famosa durante la Depressione, quando artisti e scrittori hanno ampiamente documentato la pratica. I mezzadri negli Stati Uniti potevano essere intrappolati nella loro terra a causa di contratti di credito abusivi, spesso non avevano accesso a un’istruzione e raramente erano in grado di risparmiare abbastanza per acquistare terra per conto proprio.
Dal punto di vista dei proprietari terrieri, la mezzadria può essere vantaggiosa perché fornisce ai proprietari una fonte costante di colture in vendita da inquilini che si prendono cura della terra da soli. Il proprietario terriero non ha bisogno di pagare il personale o mantenere le forniture per lavorare la terra, il che riduce i costi generali. Per gli inquilini, la mezzadria può essere un accordo vantaggioso che li ricompensa anche per il duro lavoro, poiché un raccolto più grande significa maggiori guadagni. L’equità dell’accordo dipende molto dalle clausole del contratto, dalle capacità dell’agricoltore e dalle leggi che tutelano i mezzadri.
La compartecipazione più in generale può includere anche contratti per cose come la mungitura a partecipazione, in cui un agricoltore alleva vacche da latte su un terreno in affitto e il proprietario accetta prodotti lattiero-caseari in pagamento. Alcuni critici sostengono che tali accordi hanno la tendenza a concentrare la proprietà della terra nelle mani di pochi, mentre gli agricoltori che arricchiscono le terre appartenenti ad altre persone ricevono pochi benefici.