Abu Ghraib è una città in Iraq situata a ovest di Baghdad. La città presta anche il nome a una prigione e molte persone pensano alla prigione quando sentono il termine “Abu Ghraib”. La prigione era un luogo famigerato sotto il controllo di Saddam Hussein, ed era anche il luogo di uno scandalo di abusi sui prigionieri per mano delle forze di occupazione americane. Dall’agosto 2006, la prigione è controllata dal governo iracheno.
Il complesso carcerario è stato costruito negli anni ‘1960 e si estende su 280 acri (1.15 chilometri quadrati) di terreno. Cinque complessi separati sono racchiusi all’interno della prigione di Abu Ghraib, insieme a strutture di supporto che trasformano la prigione nella sua piccola città. Sotto l’amministrazione di Hussein, la prigione è stata utilizzata per ospitare dissidenti politici e i rapporti indicano che i prigionieri sono stati torturati e uccisi nel sito; almeno due fosse comuni sono associate alla prigione di Abu Ghraib, e potrebbero essercene di più.
Quando le forze americane hanno invaso l’Iraq nel 2003, hanno assunto l’amministrazione della prigione, cambiando il nome in Baghdad Central Confinement Facility (BCCF) e ristrutturando alcune aree della prigione per aderire agli standard militari americani. Nel 2004, diversi media americani hanno diffuso storie di gravi abusi e torture sui prigionieri; lo scandalo di Abu Ghraib ha attirato una grande attenzione pubblica e ha scosso la fiducia pubblica nella guerra.
Rispetto agli abusi sotto il regime di Hussein, gli atti di tortura commessi dall’esercito americano sono stati relativamente mansueti, ma comunque orribili. I prigionieri venivano privati del sonno, sottoposti a un immenso stress emotivo e umiliati. Le fotografie degli abusi nella prigione sono trapelate alla stampa americana; una delle immagini più durature è una fotografia di Satar Jabar, un prigioniero che è stato incappucciato e costretto a stare in piedi su una scatola mentre era attaccato a fili che potrebbero essere stati elettrificati o meno.
Dopo che le notizie sugli abusi ad Abu Ghraib hanno raggiunto il pubblico, l’esercito americano ha riformato le condizioni della prigione e ha emesso nuovi ordini operativi per il personale delle strutture di contenimento in tutto l’Iraq. Tuttavia, gli attivisti per i diritti umani hanno continuato a essere preoccupati per le condizioni nella prigione, dove i prigionieri sono stati tenuti in incommunicado per mesi o anni senza prove della loro colpevolezza. Nel marzo 2006, l’esercito degli Stati Uniti ha deciso di cedere il controllo della prigione, che è stata svuotata e trasferita alle cure del governo iracheno.