La frase “casa, James” ha una storia relativamente breve e oscura. È una frase ampiamente compresa usata da un passeggero al suo autista, dicendo all’autista di portarlo a casa. Da allora è diventato un cliché che ha generato un film dell’inizio del XX secolo e un paio di canzoni. Alla fine sembra provenire da un monarca britannico del XIX secolo e dal suo fedele autista.
La canzone “Home James, and Don’t Spare the Horses” ha reso popolare il detto intorno al 1934. Molti siti Web attribuiscono questa divulgazione a Fred Hillebrand, nato a New York nel 1893 e morto lì nel 1963. Era un attore, compositore e cantautore. Se qualcosa della sua canzone rimane online, è difficile da trovare.
Esiste, tuttavia, una registrazione di una canzone con lo stesso nome che è stata eseguita in Gran Bretagna da Elsie Carlisle. Carlisle era un cantante popolare tra le due guerre mondiali. La sua versione della canzone non accredita uno scrittore, ma è stata eseguita con Burt Ambrose e la sua orchestra. I suoi testi parlano di un appuntamento notturno andato storto, come dimostrato dal ritornello:
“(A casa, James e non risparmiare i cavalli)
Questa notte è stata rovinata per me
(Casa, James e non risparmiare i cavalli)
Oh, sono rovinato come può essere rovinato”
La canzone sembra essere ambientata nel 1890, in un periodo in cui sono nati sia Hillebrand che Carlisle. Presenta anche una carrozza trainata da cavalli anziché l’automobile che sarebbe stata utilizzata negli anni ‘1930. È, quindi, possibile che la canzone risalga a quel periodo e che queste ultime interpretazioni ne fossero delle cover. Questo ha senso perché ci sono prove di un autista di pullman chiamato James verso la fine del 19° secolo.
La regina Vittoria d’Inghilterra regnò dal 1837 al 1901. Quando non usava il treno, veniva portata in giro su una carrozza trainata da cavalli come era consuetudine all’epoca. Ci sarebbe stato un certo numero di autisti di pullman a sua disposizione, a seconda della posizione e della carrozza utilizzata. Uno di loro verso la fine del 1800 si chiamava James.
Il suo nome era James Darling, e si sa poco di lui tranne il suo nome e la sua posizione. Era la convenzione del tempo per una persona di classe superiore rivolgersi a un autista con il suo cognome, ma questo avrebbe lasciato la regina dicendo “casa, tesoro”. La regina decise naturalmente di usare il suo nome per salvare l’imbarazzo, e nacque una frase.