Cosa sono gli aggettivi comparativi?

Gli aggettivi sono parole che descrivono un sostantivo. Gli aggettivi comparativi sono parole che mettono a confronto due nomi. Tale confronto può essere in termini di aspetto, dimensione, qualità o qualsiasi altra misurazione, oggettiva o soggettiva. Queste parti del discorso sono spesso create aggiungendo le lettere “er” alla fine della parola, sebbene alcune parole richiedano invece l’aggiunta della parola “more” davanti all’aggettivo.

Il linguaggio e la grammatica inglese diventano più descrittivi quando vengono usati gli aggettivi. Ad esempio, il lettore riceve un’immagine più chiara quando un autore scrive “Era una notte buia e tempestosa” anziché “Era notte”. Le parole “dark” e “stormy” sono aggettivi che forniscono una descrizione della notte e contribuiscono a creare un’atmosfera.

Gli aggettivi comparativi potrebbero essere usati per confrontare una nuova notte con questa particolare notte. Ad esempio, lo scrittore potrebbe dire: “La notte era più buia e tempestosa di quella precedente”. Per indicare una situazione opposta, potrebbe dire: “La notte era più luminosa e più chiara di quella precedente, ma era comunque un presagio”. Entrambi questi esempi includono aggettivi comparativi perché confrontano una cosa con un’altra.

Nella maggior parte dei casi, gli aggettivi comparativi possono essere creati aggiungendo “er” alla fine dell’aggettivo. È il caso di “più carino”, “più intelligente”, “più blu” e “più alto”. Tuttavia, i comparativi non sono sempre positivi. Qualcuno può anche essere “più cattivo” o “più sporco”.

Alcune parole, tuttavia, non possono essere trasformate in aggettivi comparativi aggiungendo “er”. Ad esempio, né “efficienter” né “naturaler” sono parole inglesi. In questi casi, l’uso della parola “more” prima dell’aggettivo è il modo corretto per creare il comparativo. Ad esempio, “La creazione di una catena di montaggio è in genere più efficiente rispetto all’assemblaggio di un articolo alla volta”.

La parola strana occasionale, come “buono”, non segue nessuna delle due regole. “Più buono” non è una parola e nemmeno “più buono” è corretto. In questo caso speciale, la forma comparativa di “buono” è “migliore”.

Gli aggettivi superlativi sono quelli che esprimono lo stato più alto di un comparativo e di solito confrontano tre o più oggetti. Ad esempio, “Di Mary, John e Sally, John è il più alto”. Gli aggettivi superlativi si formano solitamente aggiungendo “est” alla fine dell’aggettivo o aggiungendo la parola “most” davanti ad essa.

Un tempo era improprio trasformare certi aggettivi in ​​comparativi. La parola “perfetto”, per esempio, si diceva essere immune al confronto perché perfetto o lo è o non lo è. Tali regole, tuttavia, sono state a lungo messe in discussione e in gran parte ignorate per decenni, tranne che dai tecnici grammaticali più severi.