“At sea” è un idioma inglese che denota uno stato di confusione per la persona descritta in questo modo. Questo particolare idioma ha le sue origini dai tempi in cui la vela era una forma di trasporto molto più popolare. Se una barca si trovava in una posizione troppo lontana da terra, era considerata in un punto precario e in pericolo di perdersi. Il significato è stato tramandato da questa interpretazione letterale per descrivere ora qualcuno che si è perso in un modo più figurato e sta avendo difficoltà a trovare la sua strada per una soluzione.
È comune per le persone che parlano la lingua inglese cercare di aggiungere un po’ di pepe al loro discorso quotidiano. Un modo per farlo è attraverso l’uso di idiomi, che sono frasi che una volta avevano un significato letterale ma che da allora si sono evolute per assumere un contesto più figurativo. Questi idiomi sono spesso colorati ed espressivi, soprattutto per il fatto che di solito sono esagerati. “At sea” è un idioma popolare ancora in uso.
Nei giorni in cui la navigazione era un mezzo di trasporto comune e i marinai si imbarcavano per tutti gli angoli del globo su barche molto meno stabili di quanto è comune nei tempi moderni, non era insolito che tempeste e forti venti portassero le barche fuori rotta . Di conseguenza, qualsiasi barca che finisse troppo lontano dalla rotta tracciata e dalla sicurezza della terraferma era in serio pericolo. È qui che l’idioma “in mare” prende il suo significato.
Con il passare del tempo, la frase è rimasta in vigore anche se l’industria della vela è diminuita. La frase ora si riferisce a chiunque sia diventato estremamente confuso da qualche problema o situazione. Ad esempio, qualcuno potrebbe dire: “Non ho idea di come funzioni questo nuovo gadget che ho comprato; Sono completamente in mare con esso.” L’implicazione nella frase è che la persona si perde in senso figurato quando si tratta del gadget.
Per aggiungere un po’ di enfasi, un oratore può aggiungere la parola “tutto”, come in “Sono così confuso; Sono indeciso su quello che sta succedendo”. Ovviamente, c’è una certa esagerazione in gioco in questo idioma, dal momento che le difficoltà che meritano l’idioma sono spesso di natura banale rispetto al vero tumulto di perdersi in acque ostili. Sebbene questa frase sia usata ovunque dagli anglofoni, è più comunemente associata ai cittadini della Gran Bretagna e dell’Australia.