L’ascolto riflessivo, noto anche come ascolto attivo, è una tecnica di comunicazione in cui gli ascoltatori si concentrano su ciò che dicono gli oratori e forniscono rassicurazione sul fatto che sentono e capiscono. L’obiettivo finale dell’ascolto riflessivo è che i parlanti sappiano che le persone con cui stanno parlando capiscono ed empatizzano con ciò che stanno dicendo. In questo modo, i parlanti sono incoraggiati più che nelle normali conversazioni a esprimere più pienamente i propri pensieri e convinzioni e, in definitiva, a trovare la propria soluzione o risoluzione ai propri problemi.
Questo tipo di comunicazione è utile in una varietà di situazioni ed ha lo scopo di convalidare l’oratore come persona e di mostrare accettazione dei suoi pensieri e sentimenti. Può essere utile per terapeuti e consulenti da usare mentre i loro clienti esplorano i loro sentimenti e problemi e escogitano soluzioni per loro. Questo tipo di ascolto può essere utilizzato anche in contesti professionali tra colleghi e tra supervisori e loro subordinati. Anche i coniugi, gli altri in relazioni intime e gli amici possono impiegare l’ascolto riflessivo per migliorare le loro relazioni migliorando la comunicazione.
Per utilizzare l’ascolto riflessivo, gli ascoltatori dovrebbero usare il contatto visivo diretto e un linguaggio del corpo aperto mentre ascoltano gli oratori e prestano attenzione ai loro segnali verbali e non verbali. Il punto dell’ascolto attivo è concentrarsi su ciò che gli oratori dicono e su ciò di cui hanno bisogno, quindi gli ascoltatori dovrebbero evitare la tentazione di criticare, offrire consigli o spiegare ciò che pensano e sentono. Invece, mentre gli oratori parlano, gli ascoltatori dovrebbero usare tecniche come riformulare ciò che pensavano di aver sentito: “Sembra che tu stia dicendo che sei frustrato con il tuo capo e ciò che lei sta chiedendo da te”. Possono anche fare domande chiarificatrici se non capiscono bene: “Cosa intendi esattamente quando dici che hai finito di provare compassione per lui?” Gli ascoltatori possono anche porre domande approfondite che spingono gli oratori a verbalizzare soluzioni e ad assumersi la responsabilità: “Cosa stai pensando di fare per risolvere il tuo conflitto?”
Gli ascoltatori utilizzano spesso tecniche di comunicazione che sono contrarie a questo tipo di ascolto, che può essere controproducente e in realtà aumentare i sentimenti di frustrazione di chi parla e di essere frainteso. Giudicare, non prestare molta attenzione a ciò che viene detto, minimizzare i sentimenti di chi parla, offrire consigli indesiderati e chi ascolta spiega pensieri e sentimenti in momenti inappropriati sono tutti esempi di comunicazione che vanno contro gli obiettivi dell’ascolto riflessivo. Se ha avuto luogo un vero ascolto riflessivo, i parlanti dovrebbero sentirsi convalidati e che gli ascoltatori hanno ascoltato e riflettuto attentamente su ciò che hanno detto e sentito.