Sarasvati, a volte indicata anche come Saraswati, è una delle principali dee del pantheon indù. È la dea del fiume, nonché delle arti, della conoscenza e della musica. Ha molte somiglianze con la figura greca di Apollo, sebbene sia una donna. È conosciuta come la consorte di Brahma, il dio creatore dei trimurti, e insieme a Parvati e Lakshmi, le consorti di Vishnu e Shiva, comprende i tridevi.
Si dice che Sarasvati sia fisicamente una bella dea, con la pelle bianca e splendente come la luna. A volte è raffigurata con otto braccia, con ciascuna delle sue mani tiene un simbolo del suo potere, con una mano che tiene un tridente, una conchiglia, una pestello, una arco, una freccia, una disco, una campana, e uno un aratro. La sua cavalcatura è solitamente il pavone o il cigno bianco. Può anche essere mostrata a volte seduta su un loto bianco. Si dice spesso che Sarasvati sia la madre dei Veda, i testi sacri scritti dell’Induismo.
Sarasvati è stato a lungo associato a un fiume storico in India, il fiume Saraswati, solitamente pensato per essere il moderno fiume Ghaggar-Hakra o il fiume Helmand. Originariamente Sarasvati era vista come una semplice manifestazione di quel fiume, ma alla fine divenne il suo personaggio completo nel pantheon dell’induismo. Il fiume Saraswati ha svolto un ruolo cruciale nello sviluppo della civiltà Harappa, la cultura che ha dato origine ai più antichi esempi di scrittura conosciuti in India. Molte persone pensano che sia questo il fatto che ha portato la dea personificata in seguito Sarasvati ad essere la dea di tutta la conoscenza, poiché era il suo fiume che ha favorito la prima parola scritta.
In alcuni cicli mitici, Sarasvati è presentata come una dea molto attiva, soprattutto in materia di acqua. Alcune versioni del mito di Vritra, in cui il dio Indra uccide un potente drago che ha accumulato l’acqua del mondo, presentano Sarasvati come un importante aiuto nella sua potente battaglia. A volte si dice anche che sia stata la dea responsabile dell’addomesticamento di Brahma, portando ordine nel mondo. Un mito dice che era infatuato della dea Shatarupa, che rappresentava il mondo materiale da lui creato. Sarasvati gli mostrò come focalizzare la sua energia e diventare più stabile, e si rivolse a cantare i Veda invece di desiderare Shatarupa. A volte viene indicata come la co-creatrice dell’universo, che assiste il suo compagno Brahma nel suo compito di creazione.
Col passare del tempo Sarasvati divenne sempre meno associata al fiume e il suo dominio divenne molto più chiaramente il mondo della parola scritta. Si dice che insegnò all’uomo a scrivere in modo che potesse scrivere le canzoni di saggezza che cantava, che a loro volta divennero i Veda che erano i suoi figli e i testi sacri dell’uomo. È la dea delle biblioteche e delle scuole, nonché della parola scritta, e molte scuole in India hanno statue in suo onore.