Nell’Europa del Medioevo esistevano diversi metodi di tortura, uno dei quali era la pera dell’angoscia. Prende il nome dalla sua forma a pera, questo era uno dei dispositivi di tortura più comuni utilizzati durante questo periodo storico. Questo strumento medievale viene anche chiamato pera choke.
La pera dell’angoscia è di metallo, costituita da quattro segmenti a forma di foglia che si affiancano a forma circolare, formando così la forma a pera. All’estremità dell’impugnatura dello strumento c’è una vite che apre queste strutture. Questo è il processo che infligge il dolore alla vittima.
La maggior parte delle persone nel Medioevo usava questo dispositivo per la bocca, espandendo lentamente i lobi nell’orifizio per rompere i denti e indurre un’emorragia immensa. Un’altra amministrazione popolare, però, era all’apertura tra le gambe. Per i maschi, era l’ano. Per le femmine, era la vagina.
Alcune pere dell’angoscia sono state progettate per colpire la parte del corpo a cui era destinata per la somministrazione. Inoltre, il reato dell’individuo ha determinato il luogo esatto in cui è stata eseguita la tortura. Ad esempio, per gli omosessuali, la pera strozzata è stata introdotta nell’ano. Alle donne accusate di aver indotto un aborto spontaneo è stato infilato lo strumento nella vagina. Bugiardi o bestemmiatori si sono messi in bocca il dispositivo di tortura.
La pera dell’angoscia raramente causava la morte, sebbene altri metodi di tortura potessero essere usati per accelerare tale processo. La morte di solito è avvenuta più rapidamente se lo strumento è stato applicato all’ano o alla vagina. Inoltre, potrebbe verificarsi la morte per infezione, soprattutto dell’intestino, soprattutto considerando che il dispositivo veniva lavato raramente dopo ogni sessione di tortura.
L’origine esatta della pera dell’angoscia è sconosciuta. La sua prima menzione risale a una pubblicazione francese del 1639 intitolata L’Inventaire général de l’histoire des larrons, o Inventario generale della storia dei ladri, che attribuisce la sua invenzione a un ladro che visse durante gli anni del re Enrico IV, che regnò Francia dal 1589 al 1610. Apparve anche in alcune pubblicazioni del Regno Unito del XIX secolo, in particolare nel Dizionario della lingua volgare di Francis Grose del 19; e Brewer’s Dictionary of Phrase and Fable, che il reverendo E. Cobham Brewer pubblicò originariamente nel 1811. Oggi, esempi della pera dell’angoscia si possono trovare in musei selezionati come il Museum des Lebuser Landes a Zielona Góra, in Polonia, e il Museum der Festung a Salisburgo, Austria.