Che cos’è la giustizia ambientale?

La giustizia ambientale si è evoluta in risposta alla ricerca secondo cui le persone che vivono in comunità povere e minoritarie devono affrontare maggiori rischi di inquinamento da rifiuti pericolosi. Promuove la convinzione che tutte le persone meritino protezione dall’inquinamento che ha un impatto negativo sulla salute. La giustizia ambientale proibisce la discriminazione basata sullo stato socioeconomico, sulla razza o sull’etnia quando si pianificano impianti industriali che inquinano l’aria, l’acqua o il suolo.

Queste politiche si basano sulla premessa del razzismo ambientale scoperto quando gli studi hanno valutato l’esposizione ai pericoli in diverse comunità. La ricerca ha misurato la vicinanza di siti di rifiuti pericolosi e impianti industriali inquinanti alle comunità povere e minoritarie. I risultati variavano per quanto riguarda la causa dei rischi sproporzionati, ma rivelavano iniquità riguardo a dove si trovavano queste industrie.

Gli studi sulla giustizia ambientale hanno scoperto che le comunità povere e delle minoranze sono state esposte a emissioni più tossiche e hanno affrontato maggiori rischi per la salute derivanti dall’esposizione ad aria nociva, acqua, pesticidi e metalli pesanti rispetto alle comunità bianche. La ricerca ha anche riscontrato iniquità nell’applicazione del governo per ripulire i siti pericolosi in queste regioni. I membri di queste comunità in genere non sono stati coinvolti nel processo di autorizzazione per consentire gli impianti industriali.

Gli studi hanno scoperto che le persone che vivono in comunità economicamente depresse soffrono più problemi di salute di quelle che vivono in aree più ricche. Alle minoranze viene diagnosticato più cancro, diabete e disturbi cardiaci e sono più esposte a sostanze pericolose sul lavoro. Le persone poco istruite affrontano anche un aumento del rischio di disturbi di salute.

Le leggi statunitensi emanate nel 1994 richiedevano a tutte le agenzie federali di elaborare piani per incorporare le politiche di giustizia ambientale nell’applicazione, nella definizione delle politiche e negli sforzi normativi. La normativa ha portato alla formazione del National Environmental Justice Advisory Council, una commissione che fornisce consulenza alla US Environmental Protection Agency sugli impatti ambientali negativi legati a determinate strutture. Il consiglio suggerisce quando gli inquinatori dovrebbero essere penalizzati e aiuta a garantire la partecipazione del pubblico alle decisioni che mettono a rischio.

Questi regolamenti derivano dal Civil Rights Act del 1964, che rende illegale discriminare in base all’origine nazionale, alla razza o al colore di una persona quando sono coinvolti finanziamenti federali. La legge affronta gli effetti ingiusti delle decisioni, nonché la discriminazione intenzionale e totale. Il Civil Rights Act vieta le politiche che inavvertitamente causano iniquità.
Le organizzazioni che promuovono la giustizia ambientale lavorano per garantire luoghi di lavoro sicuri per tutte le persone. Monitorano anche le agenzie governative per le politiche discriminatorie che colpiscono le minoranze e i poveri. Questi gruppi promuovono la partecipazione dei cittadini nelle comunità in cui vengono proposti siti di rifiuti pericolosi o operazioni industriali.