Che cos’è l’acido alfa-linolenico?

Scoperto per la prima volta nel 1942, l’acido alfa-linolenico (LNA) si trova naturalmente negli oli di semi delle piante di chia, lino, colza, shiso, canapa e olivello spinoso. Da non confondere con l’acido alfa-lipoico, un composto solfo-organico utilizzato anche nella medicina alternativa, l’acido alfa-linolenico è un membro di una classe di nutrienti noti come acidi grassi essenziali omega-3. Sebbene la ricerca condotta nei primi anni 2000 suggerisca che l’aumento dei livelli dietetici di acido alfa-linolenico può ridurre il rischio di ischemia, epilessia e malattie cardiovascolari, la capacità del corpo di convertire l’LNA in altri acidi grassi essenziali è limitata rispetto agli omega-3. acidi grassi derivati ​​dal pesce.

Strutturalmente, la molecola di acido alfa-linolenico è un acido carbossilico a 18 atomi di carbonio con tre doppi legami, che lo rendono una catena di acidi grassi polinsaturi. Poiché gli oli polinsaturi hanno una durata di conservazione notevolmente più breve rispetto ai grassi saturi, i produttori che desiderano utilizzare oli che contengono NLA nei loro prodotti spesso scelgono di convertirli in grassi trans. L’olio di soia, che contiene naturalmente fino all’otto percento di NLA, è spesso parzialmente idrogenato per questo motivo. Il processo di idrogenazione di questo acido grasso omega-3 rimuove tutti i benefici per la salute che potrebbe aver fornito e può infatti rendere dannoso il grasso. A causa di una crescente consapevolezza dell’impatto negativo dei grassi trans sulla salute umana, si stanno facendo tentativi per sviluppare nuovi ceppi di soia a basso contenuto di acido alfa linolenico.

È difficile acquisire livelli terapeuticamente attivi di NLA direttamente da semi e oli di semi. Anche i semi delle piante di chia e kiwi, le fonti naturali più ricche di acido alfa-linolenico, contengono anche quantità significative di comuni acidi grassi omega-6. Questi acidi grassi competono con NLA nei siti all’interno dell’intestino, interferendo con il suo assorbimento.

Mentre alcune ricerche suggeriscono che quantità da piccole a moderate di NLA nella dieta possono trasmettere benefici cardioprotettivi, altri studi indicano che potrebbe essere necessario utilizzare estratti di acido alfa-linolenico come integratore alimentare per raggiungere livelli abbastanza grandi da essere efficaci. Mentre gli studi più positivi sull’uso dell’acido alfa-linolenico hanno riscontrato solo benefici modesti, alcuni non hanno riscontrato alcun beneficio. Gli acidi grassi omega-3, invece, sono considerati nutrienti essenziali, perché l’organismo non è in grado di sintetizzarli e deve invece ricavarli da fonti alimentari. Le carenze di acidi grassi omega-3 possono causare sbalzi d’umore, depressione, pelle secca, affaticamento e carenze cognitive, nonché aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.